Vaccini: via alle aziende e da maggio parte la preadesione per la fascia d’età 50-59 anni, ma scarseggiano le dosi

I magazzini con le fiale di vaccino in Piemonte sono di nuovo quasi vuoti. Il governatore Alberto Cirio ha lanciato l’allarme: “Le nostre scorte sono nuovamente agli sgoccioli. Attendiamo le consegne previste in settimana, perché il Piemonte è pronto a vaccinare 40 mila persone al giorno. Abbiamo bisogno di munizioni”.

A ieri, a stima, c’erano ancora a disposizione solo 140mila dosi di cui 45mila di Pfizer – il più usato per gli over 80 e i pazienti vulnerabili – 54mila di Moderna, che però vengono conservate per i richiami essendo le provviste sporadiche e in quantità spesso limitate, e solo 29mila di AstraZeneca, utilizzato in particolare per il personale scolastico e la popolazione tra i 70 e i 79 anni, oltre a 12.800 di Johnon&Johnson che in settimana verrà distribuito ai medici di famiglia a supporto del siero anglo-svedese. Insomma, se non arriveranno a breve nuove “munizioni” di cui parla Cirio l’unica strada sarà quella di ridurre le somministrazioni per evitare di ritrovarsi senza fiale. E le previsioni per ora non sono incoraggianti perché per quanto riguarda Pfizer la prossima consegna di 155mila dosi dovrebbe arrivare mercoledì 29 aprile, mentre oggi dovrebbero arrivate 16.600 dosi di Moderna e 9.400 di AstraZeneca. Non proprio un vero arsenale.

Detto ciò il Piemonte prosegue nella sua campagna di immunizzazione e allarga ad altre categorie.

Da ieri i soggetti fragili tra 16 e 59 anni con esenzione per patologia, ma non classificati come estremamente vulnerabili, possono dare la preadesione sulla piattaforma www.ilpiemontetivaccina.it. Si tratta di soggetti con malattie respiratorie, cardiocircolatorie, neurologiche, diabete e altre endocrinopatie, HIV, insufficienza renale e patologia renale, ipertensione arteriosa, malattie autoimmuni e immunodeficienze primitive, malattia epatica, malattie cerebrovascolari, oncologiche. Il sistema riconosce se si ha un codice di esenzione o meno. Se non lo si ha non sarà possibile portare a termine la procedura e bisognerà rivolgersi al medico di famiglia, che valuterà il singolo caso.

Da oggi, poi, tutte le aziende sul territorio piemontese potranno aderire alla manifestazione d’interesse indetta dalla Regione per dare loro la possibilità di vaccinare direttamente i propri lavoratori, con l’opzione che l’immunizzazione venga estesa anche ai famigliari in linea diretta (genitori, conviventi, figli). “I lavoratori e i famigliari per fascia di età o categoria di rischio dovranno rientrare nei gruppi target in fase di vaccinazione previsti dal piano nazionale – spiegano dalla Regione -. Le attività produttive dovranno organizzare i propri punti vaccinali seguendo delle linee di indirizzo loro fornite e potranno partire a seguito dei necessari sopralluoghi da parte dell’Asl per concedere l’autorizzazione”. Nei giorni il presidente Alberto Cirio aveva annunciato l’interessamento di alcuni grandi gruppi (Stellantis, Enel, Poste, Tim).

Dal 4 maggio, poi, partirà la preadesione, sul medesimo portale (www.ilpiemontetivaccina.it), per la fascia 55-59 anni e dal 17 maggio per quella 50-54.

 

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2 Commenti

  1. SCARSITA’. I casi sono due:
    1) o le aziende farmaceutiche che hanno al proprio interno brillanti scienziati, dei veri geni della Medicina, gente che non sbaglia mai sul “piano scientifico” (com’era Cesare Polacco nell’infallibile ispettore Rock, per il brand della Brillantina Linetti ) .. MA .. sul piano tecnico (produttivo) DISPONGONO SOLTANTO di neolaureati o stagisti .. si sono accorti solo ora di non farcela a star dietro alla domanda .. ed idem per i governi (questo nel nostro caso “coincide”) .. per l’Ue e le banche ..
    2) oppure qualcuno non ce la conta giusta.
    Ecco in poco tempo la risposta esatta: https://www.youtube.com/watch?v=F5G85Xb9e_8

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