Un Centro diurno per l’Autismo entro un anno al Concordia: era il sogno di tante famiglie vercellesi

Spesso la città di Vercelli viene, a torto, criticata per la sua presunta ignavia: accusa del tutto ingiustificata, ma vallo a far capire alla schiera montante di quelli che, con acutezza, l’ex assessore alla Cultura Pier Giorgio Fossale definiva sarcasticamente “benaltristi”. Quelli, per chiarirci, che di fronte ad un’iniziativa (culturale, imprenditoriale, sportiva, etc.) ammiccano, ma sospirano: “Sì, però ci vorrebbe ben altro”.

Per fortuna Vercelli si fa spesso un baffo dei criticoni e continua a sfornare iniziative che, spesso, ci rendono orgogliosi di far parte di questa città. Ad esempio, i due Centri diurni per l’Alzheimer e per l’Autismo che nascono a pochi anni di distanza l’uno dall’altro con il timbro della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli che ci ha investito qualcosa come 4,5 milioni di euro.
Il primo Centro, portato a termine dall’attuale amministrazione della Fondazione Carisver, fu avviato dall’ex presidente Fernando Lombardi e realizzato nell’ex casa Bertinetti di via Massaua: è attivo dal dicembre del 2022; quello per le persone autistiche verrà realizzato all’ex cascina Reffo del Concordia e sarà una parte importante del “parco lineare” varato dal Comune come progetto di riqualificazione urbana di una vasta area che da via Asiago si spingerà verso il Concordia. I lavori preliminari saranno avviati da questo mese e a marzo entreranno in scena le ruspe. La struttura, che sarà realizzata con le tecnologie più sofisticare, potrebbe entrare in funzione entro la fine di quest’anno, massimo nei primi mesi del 2025.

Il progetto del Centro diurno per l’autismo è stato presentato questa mattina nella sala convegni della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli dal presidente, Aldo Casalini, e dal segretario generale Sandro Colonesi Pullicani, con l’ingegner Luca Inglese, alla presenza delle massime autorità provinciali, tra cui il prefetto Lucio Parente. Presenti pure esponenti delle imprese che hanno progettato e che realizzeranno l’opera (dallo Studio associato di architettura Inglese all’Alba Tetti); quindi la direttrice generale dell’Asl Eva Colombo, la dirigente delle Politiche sociali del Comune Alessandra Pitaro, e rappresentanti dell’Angsa di Vercelli e Novara, l’associazione che raggruppa i genitori dei soggetti autistici e dell’associazione gemella, la “Enrico Micheli”. Ovviamente tutti entusiasti dell’idea.

Nel ricordare l’iter che sta portando alla realizzazione di questo straordinario progetto, l’avvocato Casalini ha messo in rilievo il ruolo svolto in sinergia con la sua Fondazione da parte del Comune. Ha detto: “Ricordo il giorno in cui andai in macchina con il sindaco Corsaro a visionare i terreni su cui avrebbe potuto sorgere la struttura, il sindaco, subito entusiasta dell’idea si è successivamente speso tantissimo per consentirci di attuarlo, dalla concessione novantanovennale del terreno su cui costruirlo alla mobilitazione degli uffici comunali per consentirne la realizzazione senza violare i vincoli archeologici cui quell’area è soggetta”.

Dal canto suo, intervenuto subito dopo, Corsaro ha ringraziato Casalini e l’organo di Indirizzo della Fondazione per avere dato il “la” al progetto, ma anche la sua giunta e il Consiglio comunale per aver creduto nell’idea, deliberandone il varo. Corsaro ha poi ricordato che dieci anni fa, quando nacque Angsa Novara-Vercelli, il Comune mise immediatamente a disposizione dell’Associazione un alloggio di corso Palestro requisito alla mafia, ma ora questa nuova struttura, che si sviluppa su un’area di 400 metri quadri, in mezzo ad una vasta area verde, consentirà all’Associazione di sviluppare interamente i propri programmi.

I bambini autistici infatti hanno bisogno di trattamenti tempestivi e precoci, come gli adulti necessitano di aiuti specifici per sviluppare le potenzialità e il raggiungimento della massima autonomia possibile per essere guidati nell’inserimento nel contesto sociale, nel mondo della scuola, in quello del lavoro, e anche nel tempo libero.

Tutto ciò non poteva essere sviluppato completamente all’interno di un appartamento, il nuovo Centro diurno consentirà di farlo. Lo hanno ribadito, commosse e grate, la presidente dell’Associazione “Micheli” Francesca Debernardi e la presidente dell’Angsa Novara Vercelli Priscilla Beyersdorf Pasino. Stupenda la frase che ha pronunciato per esprimere la sua gratitudine di mamma: “Dopo aver subito lo choc della diagnosi che certifica l’autismo del proprio figlio, la miglior coccola che un genitore possa ricevere è l’offerta di terapie precoci e certificate”.

Ma è stato soprattutto l’intervento dell’avvocato Roberto Scheda a colpire l’uditorio. Parlando da nonno impegnato ormai da molti nella salvaguardia dei diritti delle persone autistiche, e quindi ad esempio in prima linea con Corsaro nell’acquisizione dell’alloggio “Falcone” di corso Palestro (ed ora nel progetto del Centro diurno al Concordia), Scheda ha ricordato “con un velo di commozione” la prima volta in cui prese parte ad una affollatissima riunione a Novarello dell’Angsa, perché allora l’associazione era solo a Novara, dove era nata nel 2000 (Vercelli si sarebbe poi aggiunta solo quattordici anni dopo).

“Ricordo – ha detto ieri il noto avvocato e politico vercellese – che restai sorpreso dalla partecipazione imponente delle famiglie, in quell’occasione era ospite il giornalista Gianluca Nicoletti, straordinario divulgatore dei problemi e dei diritti delle persone autistiche. Quella sera a Novarello mi ha insegnato tante cose; i problemi delle persone fragili mi erano sempre stati a cuore, e giovanissimo ero stato assessore all’Assistenza (oggi si direbbe delle Politiche sociali) in Comune. Ma essendo stavolta coinvolto direttamente come nonno, il tema trattato a Novarello mi ha toccato profondamente”.

In Consiglio comunale, Scheda, che pure era stato assessore ai Lavori Pubblici di Corsaro, è ora all’opposizione, e spesso in aula i suoi scontri con il sindaco sono stati al calor bianco. Ma Scheda è un uomo che, sui temi del “fare” a proposito della disabilità, è sempre stato obiettivo e riconoscente. Ricordiamo le attestazioni di stima verso Carlo Olmo, quando il Lupo Bianco aveva rifornito, tramite la sua “Tavola” benefica, di elettrodomestici e di quant’altro abbisognasse il famoso alloggio “Falcone’ di corso Palestro. E ieri Scheda, da persona retta qual è, si sentito in dovere di rivolgere un “grazie” commosso, ad Aldo Casalini e al sindaco Corsaro.

Senza dimenticare un altro uomo politico importante di un altro partito di maggioranza, la Lega: Alessandro Stecco. Scheda ha dato merito al presidente della Commissione sanità della Regione sia di aver stimolato la Regione a portare a full time l’incarico del responsabile del centro regionale che si occupa di persone autistiche adulte e che ha sede presso l’Asl Città di Torino, lo psichiatra Roberto Keller (incredibile che non fosse mai stato fatto prima ), sia dell’importantissima, prossima creazione nell’Istituto ospedaliero della Maugeri di Veruno di dodici posti letto, sei per giovani autistici, sei per adulti.

I soggetti autistici devono essere seguiti anche e soprattutto quando vengono ricoverati in ospedale e sinora in Piemonte non c’erano strutture ad hoc in grado di risolvere questo problema basilare. Ora anche grazie a Stecco ci sarà. E Roberto Scheda gliene ha dato atto. Un’altra news importante emersa ieri in una presentazione che ha allargato il cuore di tante famiglie vercellese. L’obiettivo di una grande Fondazione bancaria, che pensa davvero al suo territorio, alla sua gente.

Edm

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2 Commenti

  1. Quindi, onore al merito, passato, di tutti,
    e, ora, per la creazione di questo centro
    nell’edificio dato per volere dell’attuale
    amministrazione comunale.
    (senza avuti squilli di tromba).

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