Tre nuove pietre d’inciampo a Vercelli “per non dimenticare l’orrore delle deportazioni”

Questa mattina, giovedì 9 novembre, alle ore 10.30, la Comunità Ebraica di Vercelli ha posato tre nuove pietre d’inciampo “in ricordo delle deportazioni vercellesi”, con la partecipazione del Vicario del Prefetto, del Questore di Vercelli, del Presidente della Provincia, del Comandante provinciale della Guardia di Finanza, del Comandande della polizia locale, del Sindaco e di tutte le autorità cittadine. Presenti, inoltre, gli studenti di due classi quinte del Liceo Lagrangia di Vercelli, giovani ai quali la Presidente Rossella Bottini Treves ha dedicato l’evento.

Grazie agli intereventi delle autorità, si legge in una nota, della Presidente Treves e le letture di Laura Berardi, i ragazzi sono stati coinvolti in un momento dedicato al ricordo dei deportati.

Il corteo, riunitosi dapprima in Sinagoga, si è poi spostato dal Tempio a piazza Massimo D’Azeglio e in via Morosone. Durante la cerimonia sono state ricordate Annetta Jona, Delia Segre Maroni e Adele Carmi, in una data molto significativa corrispondente all’anniversario della terribile Notte dei Cristalli.

Annetta Jona è nata in piazza Palazzo Vecchio nel 1881, Delia Segre Maroni si era rifugiata dai cugini vercellesi prima dell’arresto, Adele Carmi è nata in città, nel 1877 e, prima e dopo il matrimonio, è vissuta a pochi passi dalla Sinagoga, nel cuore dell’ex ghetto di Vercelli. Tutte e tre sono state deportate ad Auschwitz tra la fine del 1943 e il 1944, non facendo più ritorno. A loro si rivolge allora il ricordo della Comunità, nell’ambito del progetto Ogni giorno è Memoria e in una seconda iniziativa dedicata alle pietre d’inciampo. Le prime quattro, dedicate alla famiglia Jona Segre e a Giuseppe Leblis, sono state posate lo scorso 27 gennaio, in occasione del Giorno della Memoria e alla presenza delle autorità.

La cerimonia della posa delle pietre è stata organizzata in una data molto significativa, a cavallo tra le festività ebraiche di Sukkot, Simchat Torà e Chanukkà, nella ricorrenza della Kristallnacht (9-10 novembre 1938) momento in cui la furia antisemita, solo apparentemente disorganizzata, dilagò nel cuore dell’Europa. Da anni ormai le Sinagoghe italiane si illuminano di notte in occasione di questa terribile ricorrenza. Quest’anno, con la posa delle pietre in questa data e l’accensione delle torciere all’interno del Tempio, la Comunità di Vercelli vuole dare conclusione al progetto Ogni giorno è Memoria sostenuto dalla Fondazione CRV, dalla Fondazione CRT e dal Comune, con un segnale ancora più tangibile della necessità di preservare la Memoria.

 

Pietre d’inciampo: ecco le brevi biografie delle persone a cui sono dedicate

Delia Segre Maroni
Nata a Genova il 10 dicembre 1891 nel 1943 era ospite dei parenti Segre al piano superiore dell’ex Asilo Levi in via Morosone, qui è stata arrestata il 27 settembre. Condotta in carcere a Torino e a Milano, è stata poi deportata ad Auschwitz dove è arrivata l’11 dicembre 1943 per poi morire in data sconosciuta.

Adele Carmi
Nata il 29 settembre 1877 a Vercelli dove è stata arrestata nel dicembre 1943. Residente da nubile in via Foa 55 e da coniugata in via Morosone, è stata arrestata a Vercelli. Condotta al campo di concentramento dell’Aravecchia a Vercelli ed in seguito a Milano, è stata poi deportata ad Aushwitz dove è morta, uccisa all’arrivo, il 6 febbraio 1944.

Annetta Jona
Nata a Vercelli il 22 luglio del 1881 in piazza Palazzo Vecchio n. 4, è stata arrestata il 29 luglio 1944 a Torino. Detenuta in carcere e poi trasferita al campo di Bolzano, è stata deportata ad Auschwitz il 24 ottobre 1944 ed assassinata al suo arrivo, il 28 ottobre 1944.

 

Le immagini della posa delle pietre d’inciampo

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2 Commenti

  1. Non dobbiamo mai dimenticare gli orrori del passato
    per non ripeterli adesso
    anzi dovremmo attualizzare le pietre al presente
    ponendone di nuove, ché l’oggi è foriero di notizie drammatiche,
    con gli ultimissimi orrori, di quest’ultma settimana o mese, o più.
    E, visto che le pietre d’inciampo, al passaggio,
    spesso sono ignorate
    (trovandosi rasoterra e piccole, per rispetto verso i distratti o anziani)
    .. forse il gioco vale la candela: dovrebbero esser sopralzate
    di due o tre cm. in modo che, inciampandovi davvero,
    risulteremmo tutti più sensibilizzati
    e non ci resterebbe che leggere bene ogni racconto
    (soprattutto una volta che ci si trovi per terra)
    facendo tesoro della Storia e della Cronaca.

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