Trascinante la prima serata tutta viottiana del XXVI Festival della Ducale

 

Il 2024, anno del Bicentenario della scomparsa di Viotti, è iniziato nel migliore dei modi al XXVI “Viotti Festival” con il primo concerto interamente dedicato al violinista e compositore di Fontanetto Po dall’orchestra della Camerata Ducale diretta da Guido Rimonda.

Concerto che si è aperto con l’ingresso di Rimonda (con il suo Stradivari 1721) dalla platea del teatro sulle note del Souvenir de Violon numero 19 di Viotti; poi, l’Orchestra e Rimonda hanno proposto il “Rondò, Allegretto”  del Concerto numero 25, così simile, per non dire identico, ad una Sonata del “Centone” di Paganini (ma Viotti l’aveva composto prima).

Poi Rimonda ha incominciato il suo racconto vocale sul musicista al quale sta dedicando la sua intera carriera artistica, ricordando due eventi storico-musicali: la composizione della famosa e struggente pagina, vero brand della Ducale, “Meditazione in preghiera”, scritta da Viotti abbandonando precipitosamente la Francia per sfuggire, lui musicista di corte, alla resa dei conti della Rivoluzione; e quindi, sempre a proposito di storia francese, la scoperta, fatta proprio fa lui, che uno spartito recuperato fra i tanti e firmato da Viotti (“Tema e variazioni in do maggiore”) non fosse altro che la “Marsigliese”. Dopo i racconti, la proposta musicale di entrambi brani.

La seconda parte del concerto si è aperta con l’Adagio da Concerto per violino e orchestra numero 16, seguito dall’intero Concerto n° 24 che, secondo Rimonda, ha chiaramente ispirato il Concerto n° 2 di Paganini, quello che contiene il celebre Rondò, conosciuto in tutto il mondo come “La campanella”. Rimonda e la Ducale (in formazione da 25 elementi) sono stati semplicemente impeccabili, e, al fioccare degli applausi hanno contraccambiato con i Souvenir del Violon numero 4 e numero 9 e con l’”Andante” del Concerto n° 23.

Serata davvero importante, bella e coinvolgente. Ora il prossimo appuntamento del Viotti Festival è previsto per sabato 17 gennaio: ne sarà protagonista il Quartetto Adorno, con Tre Quartetti di Beethoven e, ovviamente, uno di Viotti.

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