Tempo di bilanci per il settore socio-assistenziale dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia

Sta per concludersi un anno molto intenso per il settore socio-assistenziale dell’Unione Montana dei Comuni della Valsesia: 12 mesi in cui gli operatori, i responsabili e l’Assessore Francesco Nunziata hanno profuso grandi energie nel perseguire risultati di grande rilievo.

«È stato un lavoro che ci ha dato grandi soddisfazioni – ha commentato Nunziata – e ci ha visti tutti uniti per il conseguimento degli obiettivi che ci eravamo preposti, sempre nell’ottica di migliorare il servizio, sostenere le persone in difficoltà e le loro famiglie, utilizzare al meglio le risorse che il territorio mette a disposizione del nostro settore».

A sostegno delle donne.

L’elenco dei fronti di impegno è molto articolato: il primo passo è stato il contratto stipulato con il Comune di Vercelli per il Centro Antiviolenza, sottoscritto nei primi mesi del 2019, che vede l’Unione Montana in prima fila per la tutela delle donne vittime di violenza e dei loro bambini. Il progetto è un punto di riferimento importante, che durante il corso del 2019 si è rivelato prezioso per la gestione di alcuni casi di violenza tra le mura domestiche.

In aiuto ai malati di Alzheimer, con l’obiettivo di riportare il centro in Valsesia.

Molto importante è poi il lavoro svolto dal servizio nel “Caffè Alzheimer” un’altra iniziativa valsesiana di grande impatto, che per il secondo anno consecutivo viene attivata anche a Vercelli. Si tratta di incontri a vario tema, in cui i familiari dei malati di Alzheimer si incontrano e ascoltano esperti su varie tematiche, mentre i malati sono seguiti da personale specializzato. Questa iniziativa va a completare il lavoro svolto nel centro diurno Alzheimer di Portula, dove vengono quotidianamente seguiti una ventina di pazienti valsesiani.

«Su questo fronte c’è una novità: stiamo lavorando per riportare il centro diurno in Valsesia, abbiamo avviato una collaborazione con Anteo e con il Comune di Quarona per poter trasferire il servizio nella cosiddetta Casa delle Suore: se tutto va bene potremo avviare il servizio nel 2022, offrendo anche qualche posto in più».

A sostegno dei disabili con il progetto Noikos.

Gli ospiti del Centro Diurno di Varallo, seguiti dagli educatori del Socio Assistenziale, stanno partecipando a diversi progetti, dai laboratori con Archimede all’attività sportiva con Passepartout: «Diversi di loro hanno vissuto la magnifica esperienza del Cammino di Santiago con gli educatori e hanno potuto usufruire della vacanza al mare. Per il 2020 abbiamo per loro tanti progetti: sarà confermato il soggiorno marino, mentre verrà proposto un nuovo itinerario per l’esperienza del cammino, che è estremamente formativa, lungo la Via Francigena».

Sempre per i portatori di handicap, a dicembre è giunto alla concretizzazione l’importantissimo progetto Noikos, che vede l’Unione Montana lavorare in sinergia con diversi altri soggetti per l’ampliamento della Comunità L’Albero di Portula: «Nasceranno 5 appartamenti per dare una certa autonomia a chi ha disabilità che lo permettono con la speranza di poter offrire loro anche un futuro inserimento nel mondo del lavoro».

Nella mediazione familiare.

Fondamentale poi anche la mediazione familiare, che mette gli operatori di fronte a casi spesso molto complicati, ma ai quali si accostano sempre con grande professionalità, competenza e sensibilità: «A conclusione di questo anno che ci ha dato filo da torcere ma anche tante soddisfazioni desidero ringraziare tutti gli operatori del Servizio Socio Assistenziale dell’Unione Montana, dalla dirigente dottoressa Renata Antonini agli psicologi, educatori, oss, tutti quanti, perché ognuno di loro dà il suo fondamentale contributo nel sostenere chi ha bisogno di aiuto. La promessa, che sento di poter fare anche a loro nome, è che nel 2020 saremo ancor più determinati e il nostro servizio per il territorio continuerà a crescere e a rappresentare un punto di riferimento per ogni persona in difficoltà».

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