Studio epidemiologico sulla popolazione, Stecco: “La salute dei vercellesei migliora negli anni”

Il professor Alessandro Stecco, presidente della commissione sanità della Regione

Lo studio epidemiologico sullo stato di salute dei vercellesi, percorso iniziato nel 2018 e consolidato negli anni, ha fotografato una situazione rassicurante rispetto ai fattori ambientali nelle cause di morte, segnalando comunqu la necessità di tenere alta l’attenzione sulla prevenzione rispetto agli usi e abusi di fumo e alcol. Lo hanno annunciato oggi il consigiere regionale Alessandro Stecco, medico e professore universitario e Giovanni Fortuna, medico eletto nelle file della Lega.
“Era il 2018 quando in commissione Ambiente in sinergia con i consiglieri Pasquino e Catricalà – commenta Stecco – avevo richiesto come minoranza un approfondimento al Comune e all’Asl, per condurre un’analisi della mortalità vercellesi che, sulla base di evidenze portate originariamente alla luce da un primo studio dell’Arpa e poi dall’Osservatorio Osas, potevano essere legate a fattori ambientali. Consci che Vercelli è stata per trent’anni gravata da impatti legati all’industria, all’inceneritore e a pesticidi dei quali nel tempo si è riconosciuta la nocività, abbiamo proseguito il nostro impegno anche dai banchi della maggioranza, appoggiando e migliorando come gruppo consiliare Lega un’analoga proposta presentata da parte di Catricalà e altri consiglieri, per impegnare il Comune a promuovere presso l’Asl l’effettuazione di questo studio epidemiologico”.
“Uno studio molto articolato – ha proseguito il leghista vercellese Stecco – condotto con efficacia dalla direzione dell’Asl Vercelli, in particolare dal Servizio Osservatorio Epidemiologico diretto dal professor Faggiano dell’Università del Piemonte Orientale, che ci rassicura sul fatto che rispetto ai decenni precedenti Vercelli oggi è un territorio, nel complesso delle cause, assolutamente allineato con la media dell’incidenza regionale a livello di cause di mortalità. Se i fattori biologici e ambientali a Vercelli negli anni 80 hanno comportato un maggior rischio di mortalità, oggi quel divario è annullato. Resta un po’ più alto il rischio di tumore al polmone per le donne, a causa di una maggior tasso di fumatori, fattore che si somma all’essere in pianura padana, con uno scostamento verso l’alto rispetto alla media regionale. Dato che ci ricorda quanto sia importante prevenire e informare sulle conseguenze del tabagismo e del fumo, sia attivo sia passivo. Anche il consumo di alcool e il sovrappeso appaiono più alti rispetto alla media regionale”.
“Abbiamo avuto l’opportunità di audire nella Terza commissione di cui sono presidente – prosegue Giovanni Fortuna – il professor Faggiano e la direzione dell’Asl sui risultati dello studio epidemiologico sulla causa di mortalità, concentrandoci in particolare su quelle di origine tumorale. Lo studio è stato compiuto nel 2021 durante la pandemia con le difficoltà delle risorse umane drenate nelle campagne di vaccinazione, tracing e di contrasto alla diffusione del coronavirus, ciononostante è stato portato a termine. I dati di oggi sono rassicuranti e ci spingono a proseguire verso una governance sempre più attenta a queste tematiche, da parte non solo dell’Asl ma anche del Comune di Vercelli”.
“Continuiamo a tenere alta l’attenzione all’ambiente – concludono Stecco e Fortuna – e alla riduzione dei possibili determinanti nocivi per la salute, focalizzandoci su campagne di prevenzione e sulla comunicazione ai cittadini rispetto ai corretti stili di vita senza mai dimenticare l’appello all’adesione agli screening che la Regione Piemonte offre a tutti come strumento di controllo e per cautelarsi rispetto al pericolo dell’insorgenza tumorale. In questo senso ringraziamo il sindaco di Vercelli e il nostro capogruppo Pipitone per aver organizzato questo importante incontro”.

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