Si gettò dal treno, nessuno vuole pagare i suoi funerali. Molinari: Me ne occuperò io

Tre mesi fa sulla linea Chivasso Novara un ragazzo nigeriano di 33 anni all’altezza di San Germano, Vercelli, si gettò dal treno Chivasso-Novara perché senza biglietto. Di lui qualcuno disse addirittura “meglio quello che un altro” e il caso fece ovviamente molto discutere.
La salma del povero immigrato dopo tre mesi si trova ancora all’obitorio dell’ospedale Sant’Andrea di Vercelli e non è stato possibile procedere ai funerali di carità. A ciò si deve aggiungere che nessuno pare conosce la storia di quel giovane nigeriano, di lui si sa aoslo che sarebbe nato nel 1985. Nessuno, quindi, fino a oggi ha manifestato l’intezione di accollarsi la spesa per le sue esequie. Non vuole pagare il comune di San Germano, che ha anche deliberato il “no” in modo ufficiale, e non se le spese non possono essere a carico dell’agenzia funebre che, anzi, chiede i soldi.
Ma per fare trovare il giusto funerale a questo sfortunato ragazzo, per fortuna è intervenuto il consigliere regionale vercellese Gabriele Molinari (Pd), che ha assicurato di pagare lui:
Gabriele Molinari

“Non commento neppure il rifiuto del Comune del luogo del decesso che adduce motivi formali per il diniego, attendendo la decisione di un tribunale – spiega il consigliere Regionale che ha affidato le sue riflessioni a un lungo post s Facebook -. Parliamo di somme non esorbitanti, ma parliamo soprattutto di un uomo da tre mesi in una cella frigorifera, in attesa di un atto di pietà: manca in morte come è mancata in vita”.

“Una situazione indegna – prosegue Molinari -, purtroppo non infrequente, comunque ai confini della realtà. Non m’interessa trovare il responsabile o “un” responsabile; chiunque sia, se c’è, risponderà alla propria coscienza. Per ciò che mi riguarda ho deciso di fare la mia parte e occuparmene direttamente, per quel che sarà possibile anche economicamente. Non posso accettare di vivere in una comunità che trascura o rifiuta le più elementari forme di solidarietà, specialmente in casi come questo. Soprattutto non voglio. Non so quale sia la storia di questo ragazzo e perché sia finita così. So però che proprio come ogni altra persona, ha diritto a un funerale, a un saluto, a non rimanere dimenticato in un obitorio per mesi. Mi occuperò quindi di questa vicenda, cercando di trovare una soluzione. Condivido volentieri, con chi vorrà, la possibilità di essere di aiuto, con un gesto anche minimo. Siete tutti benvenuti in questa causa di civiltà e umanità”.
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