Secondo: “L’esonero di Grassadonia è stato un mio errore, chiedo scusa”

Vercelli – “Il licenziamento di Grassadonia è stato un mio errore, ho sbagliato e chiedo scusa”. Con la solita franchezza e onestà, Massimo Secondo ha sintetizzato in questa frase il senso della conferenza stampa convocata poco fa dopo il clamoroso defenestramento di Atzori e l’altrettanto clamoroso ritorno di Grassadonia.

“Ringrazio Atzori che – ha detto il presidente – è venuto qua e ha fatto quello che doveva, senza riuscirci. Volevamo avere una maggiore compattezza difensiva e una maggiore aggressività. Ci erano mancate quelle, ed i punti. Dopo sole tre partite, abbiamo visto che nessuna di queste cose si è realizzata. Abbiamo preso dieci gol in tre partite, alla faccia della compattezza difensiva, questi sono i dati, e dopo un confronto che io ho avuto con la squadra, per capire quali erano i problemi, è maturata la decisione di riprendere Grassadonia. Ripeto: confronto con la squadra e il direttore, dopodiché tutti quanti assieme abbiamo scelto questa strada che responsabilizza tutti, ed in modo particolare i giocatori e Grassadonia”.

Quindi il Presidente ha ribadito il concetto che è assurdo smobilitare in questi momento: “Ci sono venti partite, è difficile ma non impossibile. Se pensassi che sia impossibile, non sarei qua, a richiamare allenatore e ad occuparmi del mercato. Vogliamo due vittorie in casa e un pareggio in trasferta nelle prossime quattro partite. Sono sicuro che per sabato avremo risposte importanti da questi ragazzi. L’Ascoli è alla nostra portata, ha solo due punti più di noi. Il Frosinone non lo era, ma non si può perdere una partita così”.

E alla domanda se Grassadonia ha già fatto richieste sue di mercato, la risposta è stata lapidaria: “ Ho parlato con con lui due volte al telefono ieri, poi ci vedremo tra stasera e domattina. Con il direttore, gli sottoporremo due-tre nomi, ma la scelta sarà poi sua. Non fatemi fare questi nomi, vi assicuro che prima della scadenza del calcio-mercato rinforzeremo la squadra”.

Alla domanda provocatoria su Vives, che sono in molti a sostenere essere stato il più deciso a mostrare il pollice verso ad Atzori – e la riprova sarebbe il fatto che non sia entrato in campo nel secondo a Frosinone – il Presidente ha risposto che il forfait nella ripresa è stato causato da una leggera tachicardia, che non ci sono dietrologie, e che Vives adesso sta bene.

Altra domanda insidiosa: era la squadra a non volere Atzori? “Alcune cose – ha detto Secondo – non bisogna mai pensarle, neanche per sbaglio. Se pensassi così dovrei smettere di fare il presidente. Il nuovo allenatore, semplicemente, come si dice in gergo, non è entrato nella testa della squadra. L’esonero di Grassadonia è stato un errore mio. Prendo atto di avere sbagliato. E’ stato un esonero fulmineo perché, passatemi la battuta, dopo tre fette, capisci che è polenta”.

Poi l’appello ai tifosi: “Chiedo ai tifosi di crederci sino in fondo. Ascoli e Brescia, le prossime gare in terne, sono squadre alla nostra portata, in casa. Spero nei primi minuti almeno di non prendere gol” Ed infine, alla domanda se la scelta del rinforzo in attacco sarà quella di “un nome alla Bianchi” per riaccendere gli entusiasmi, la risposta è stata questa: “Il mister crede più che al progetto, al gioco, che al solista e al nome. Il massimo sarebbe prendere il giocatore dal carisma in grado di accettare di venire a Vercelli. Due o tre nomi da sottoporre all’allenatore li abbiamo già. Per quanto riguarda i nuovi acquisti già fatti, posso solo dire che Grassadonia ha sempre indicato in Pigliacelli il suo portiere ideale in serie B”.

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