E’ un documento terribile, sconvolgente, quello pubblicato in questi minuti dai principali quotidiani italiani nella loro edizioni on line: l’aveva girato e postato sul suo profilo Instagram Kevin Laganà, la più giovane delle cinque vittime della tragedia di Brandizzo, pochi istanti prima di morire, e il video è già stato acquisito dalla procura della Repubblica di Ivrea che indaga sulla terribile vicenda di mercoledì notte.
Nel video di Laganà si ascolta distintamente una voce, probabilmente si potrebbe ipotizzare sia quella del tecnico di Rfi Antonio Massa, che doveva dare il via ai lavori ma solo dopo l’autorizzazione della dirigente della Sala di controllo della stazione di Chivasso. La voce dice: “Ragazzi, se vi dico treno, andate da quella parte”.
Ora è vero, come dice il suo legale, che, fino a prova contraria, vale per tutti la presunzione di innocenza, ma se davvero la voce registrata dal povero Laganà, fosse quella di Massa, è evidente che il tecnico di Rfi si era reso conto che su quella linea sarebbe potuto passare un treno. Durante la registrazione, lo stesso Erik Laganà dice ad un certo punto: “No abbiamo l’interruzione ancora”. Va poi ricordato che da parte sua la funzionaria che dirigeva la sala operativa di Chivasso ha testimoniato di aver (pare per tre volte) negato il via libera ai lavori sulla ferrovia perchè da lì avrebbe dovuto transitare ancora un convoglio.
Ripetiamo, un documento drammatico, sconvolgente (sono gli ultimi istanti di vita di un ragazzo vercellese e di quattro colleghi di lavoro) su cui la Procura eporediese sta lavorando con particolare cura, avendo ascoltato, nel frattempo, i primi testimoni, compreso il fratello di Laganà, Antonino, pure dipendente della Si.Gi.Fer. di Borgo Vercelli.
Ecco il link del vide pubblicato da “La Stampa” nell’articolo di Giuseppe Legato






È significativo che presso un ente
che molti anni fa era pubblico
e garantiva in maniera massima
i diritti sindacali
Oggi
i sistemi di sicurezza, allarme
allerta
comprendano l’eventuale, non necessaria
esclamazione di una parola
“treno”
che questa volta
non c’è stata (sembra)
e dalla quale dipendono
la vita o la morte di persone
..
mentre un sistema di massa,
“alert”
(spiegato appena sopra,
nella new precedente)
ci avvertirà tutti di un pericolo
grazie ad un dispositivo
sotto controllo diretto
in sostanza
dello stesso soggetto
e quindi con la stessa
Affidabilità
del soggetto
che ha reso possibile la morte
foss’anche solo dopo una
dubbia circostanza
definita poi come fatalità,
di 5 persone