Sconto agli arabi all’Egizio: falso il video del giovane leghista

Parte non benissimo, almeno in Piemonte, la campagna elettorale di Salvini per le elezioni politiche di marzo. Pronti, via, arriva la “maledizione della mummia” sotto forma di una azione giudiziaria nei confronti di uno dei collaboratori del Matteo legista da parte della Fondazione Museo Egizio di Torino. La persona in questione è Andrea Crippa, trentenne brianzolo, leader dei giovani padani. Crippa è chiamato a rispondere di un video da lui stesso girato e reso virale, sulla questione della promozione di biglietti scontati per persone di origine araba (pagi uno entri in due), messa in atto dall’Egizio e che tanto fece discutere qualche settimana fa. Si trattava di una telefonata che fece il giro del web, dopo essere stata pubblicata sui social, nella quale il giovane leghista chiedeva chiarimenti al centralinista (maschio) dello sconto riservato agi arabi, inscenando poi la sua protesta: “Ma a lei pare normale? E gli italiani che fanno, pagano il biglietto intero?”. Nulla di vero per il Museo Egizio che ha affidato a una perizia l’analisi del video. Il fatto che al centralino del museo, gestito dalla coop Rear, non ci siano addetti di genere maschile, ma solo donne, al contrario della voce che rispose alla telefonata di Crippa, fece sorgere da subito qualche dubbio. Proprio questo particolare fu una delle ragioni che spinsero l’ente torinese guidato da Evelina Christillin a chiedere una perizia sulle immagini. Il risultato sarebbe stato della prova di un montaggio finto, secondo la Fondazione del Museo Egizio che lo scrive sul suo sito 8ecco il link http://www.museoegizio.it/ ), che ha avuto come effetto però quello di bloccare i centralini dell’ente per le proteste.

“Il Museo Egizio informa che, a seguito di accertamenti svolti tramite perizia tecnica affidata a terzi – si legge sul sito -, si è avuta piena conferma della falsità del video postato dal signor Andrea Crippa sulla propria pagina ufficiale di Facebook. La telefonata ripresa nel predetto video è frutto di una deliberata messa in scena da parte del signor Andrea Crippa e contiene risposte inesatte e comunque in alcun modo riferibili ad operatrici dell’ufficio prenotazioni del Museo Egizio. Di conseguenza il Museo Egizio ha dato corso alla procedura di rimozione del video in questione seguendo le regole interne di Facebook – sottolinea la Fondazione – al contempo il Museo ha dato ampio mandato ai propri legali al fine di agire in sede civile nei confronti del signor Andrea Crippa per ottenere il risarcimento dei gravi danni, anche di immagine, subiti per effetto della ampia diffusione del video sul web”. Insomma: Mummie 1, Salvini 0.

 

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