Scolmatore di Trino: in arrivo 4,1 milioni

Il Comune di Trino

Sono in arrivo 4,1 milioni per il secondo lotto dello scolmatore di Trino. Lo ha annunciato la Regione citando la collaborazione con il Ministero guidato da Gilberto Pichetto, spiegando che il decreto Commissariale del 20 novembre 2023 ha concesso all’Associazione d’irrigazione Ovest Sesia gli ulteriori 4,1 milioni – frutto dell’aggiornamento dei costi emerso con la progettazione esecutiva – necessari per avviare le procedure di affidamento dei lavori, integrando i 10 milioni previsti inizialmente per il finanziamento. «Un’opera fondamentale per la sicurezza del territorio, sbloccata grazie alla condivisione e collaborazione con il ministro all’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin», si legge nella nota della Regione.

Il finanziamento complessivo ammonta ora a 14,1 milioni di euro messi a disposizione dal ministero dell’Ambiente nell’ambito dell’Accordo di Programma stipulato con la Regione Piemonte. Ora si potrà finalmente dare avvio dell’appalto per la realizzazione del 2° lotto dello scolmatore, dando così completezza all’opera iniziata nel 2015 con i fondi dell’alluvione del 2000.
«Un’esigenza che abbiamo rappresentato al ministro Pichetto esaudita in pochi mesi ma che rappresenta un segno concreto del modus operandi messo in atto dalla giunta regionale in questi anni – dichiarano il presidente della Regione Alberto Cirio e all’assessore alla Difesa del suolo Marco Gabusi. Il progetto generale del nuovo canale scolmatore di Trino prevede uno sviluppo complessivo di circa 4.400 metri, con tracciato in affiancamento all’esistente argine sinistro del fiume Po. L’opera è di fondamentale importanza in quanto consentirà, una volta completato il panorama degli interventi previsti per il raggiungimento della salvaguardia del territorio, di risolvere i problemi che si originano al verificarsi di livelli di piena in Po tali da provocare la chiusura delle paratoie che regolano la restituzione al fiume delle portate di Roggione e scolmatore Stura».

La portata massima complessiva che viene sottratta al sistema dei canali assomma a 30 mc/s che vengono restituiti al Po beneficiando dei colatori già esistenti in golena attraverso il potenziamento della loro sezione utile, con ripercussioni favorevoli anche al nodo idraulico di Spinapesce e preziosi benefici per l’intero centro abitato di Trino.

Per ciò che riguarda il nodo idraulico di Spinapesce, in particolare per la sua ubicazione subito a monte di Trino, la presenza di portate al colmo di piena a valore fortemente ridotto consentirà di gestire le emergenze in una forma più incisiva anche a fronte del potenziamento delle strutture costituenti l’attuale sistema di regolazione delle portate.

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