Scheda: “Cannata si dimetta e il sindaco censuri Pozzolo”

Roberto Scheda in Consiglio comunale

 

Poco prima che ci arrivasse il comunicato della procura della Repubblica con la notizia dell’indagine aperta nei confronti del vice presidente del Consiglio comunale Giuseppe Cannata per “istigazione a delinquere”, sulla vicenda ci era giunta in redazione questa autorevole pressa di posizione dell’avvocato Roberto Scheda, a nome del gruppo  di opposizione “Voltiamo Pagina” che, oltre allo stesso Scheda, comprende anche Paolo Campominosi (capogruppo) e Andrea Conte. La pubblichiamo volentieri:

 

“A nome del Gruppo “Voltiamo Pagina” del Consiglio Comunale di Vercelli, mi è d’obbligo intervenire sull’episodio increscioso che ha visto protagonista il Vice Presidente del Consiglio medesimo, Dott. Giuseppe Cannata.
Credo di poter tralasciare il riassunto dei fatti, dal punto di vista della cronaca, per dedicarmi all’esame politico e istituzionale del grave incidente.
Mi permetto soltanto di rammentare che fui proprio io a celebrare, nella Sala della Giunta Comunale, la prima unione civile tra persone dello stesso sesso, a Vercelli, tre anni orsono”

“Le parole del Dott. Cannata sono sorprendentemente gravi, tali da dover essere considerate idonee a definire una condizione di totale incompatibilità con la permanenza del medesimo in quella delicata e significativa carica istituzionale.
Di quelle parole non intendo qui dare altri giudizi, perché, se lo facessi, non potrei esimermi dal dovere di soppesarle anche per altri, gravi, profili.
Voglio augurarmi, insieme ai Colleghi Consiglieri del nostro gruppo, che la maggioranza sappia risolvere al proprio interno questo caso e – già nella adunanza di giovedì prossimo – il Consiglio veda presentarsi le dimissioni dalla carica di Vice Presidente”.

“Auspico che il Sindaco, nel contraddittorio con le forze politiche che lo sostengono, tracci una netta linea di demarcazione rispetto ad ogni contegno omofobo e che vede come cifra distintiva la violenza, come pure nei confronti di chi sostenga simili ‘argomenti’: è in gioco la credibilità ed onorabilità del nostro Ente Locale, Istituzione che lo stesso è chiamato a rappresentare e che ha raggiunto ora gli onori della cronaca nazionale in queste forme deprecabili”.

“In caso contrario, non potremmo che ricorrere agli strumenti che lo Statuto ed il Regolamento delle adunanze consiliari mettono a disposizione, per vedere ripristinata la dignità dell’Aula.
Pur trattandosi di circostanza ben diversa nel merito, per i profili di responsabilità, e per l’esame dei fatti come risultano nella disponibilità di chi deve esaminarli, crediamo meriti una censura anche il contegno tenuto poche ore prima dall’Assessore Emanuele Pozzolo.
Teatro della squallida rappresentazione, ancora una volta, la “piazza virtuale” di Facebook. Se è virtuale la piazza, reale è stata, purtroppo, la “piazzata”. Del tutto esiliati senso della misura e prudenza, nozione del proprio limite istituzionale”.

“Se anche (in ipotesi) si potesse riconoscere al Delegato del Sindaco l’attenuante costituita dalla non conoscenza delle condizioni sanitarie ed esistenziali della persona interessata non per questo ci si può rendere lecito sorvolare sull’episodio.
Ci auguriamo che il Sindaco saprà esprimere le doverose censure ed ammonizioni al proprio Assessore (non eletto ma dal medesimo direttamente nominato) il quale, come tutti coloro responsabili di rilevanti ruoli amministrativi, vorrà in futuro uniformare il proprio contegno a quelle linee di prudenza, continenza e pertinenza rispetto alle materie affidate, che sono la misura certa della comunicazione legittima, efficace e, in ultima analisi, doverosa per il Pubblico Amministratore”.

Avv. Roberto Scheda, per il Gruppo Voltiamo Pagina

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