Le care parole di don Gianfanco Brusa, quelle affettuose dell’amico e collega Enrico De Maria e le note dell’organo suonato da un grande musicista stroppianese, Roberto Foglia (tra i brani eseguiti, anche il celeberrimo Hallelujah di Leonard Cohen), hanno salutato oggi, nella parrocchiale delle “sua” Stroppiana il giornalista Giovanni Barberis, impareggiabile “cantore” della Bassa Vercelli, ma soprattutto, come ha ricordato De Maria, uomo dalla “leggerezza del cuore” unica, in grado di divertire e commuovere, nello stesso tempo, tutti coloro che, per motivi professionali, ma anche non, entravano in contatto con lui.
Per questa ragione, come ha osservato don Brusa, il Padreterno ha deciso di portarselo in paradiso, per incrementare anche Lassù il buonumore.
A stringersi attorno alla moglie Vittorina, davvero in tanti, a partire dal compagno di tante esibizioni musicali: Giampiero Ausano. E poi tanti colleghi giornalisti de “La Stampa” (con la caposervizio, ma soprattutto amica fraterna – per Giovanni quasi una figlia – Roberta Martini), gli amici di Vercelliweb.tv, e Guido Gabotto, che ha condiviso con Barberis momenti indimenticabili nella trasmissione radiofonica “Folk Bifolk Trifolk”, pure ricordata da don Brusa nella sua omelia, colma di tenerezza.

Al termine della messa, prima della tumulazione nel cimitero del paese, De Maria ha detto che un gruppo di amici di Giovanni, tra i quali Carlo Olmo, Livio Ghisio, lui stesso e altri si metteranno subito al lavoro sia per organizzare, non appena si potrà, un Memorial, probabilmente al Civico di Vercelli, e magari da ripetere a Stroppiana, sia per incidere un cd con le sue canzoni più belle. E sarà il modo migliore per ricordarlo.
Infine, poco fa su Facebook, Vittorina Barberis ha voluto ringraziare tutti regalando una foto emblematica di Giovanni sorridente: l’immagine che ci accompagnerà per sempre.





