Sale sul tetto del carcere per protesta: non gli sarebbe stato permesso di sposare una detenuta

Un detenuto di origine maghrebina, ieri, ha messo in scena una singolare protesta ieri al Carcere di Vercelli. È salito sul tetto della casa circondariale e ha iniziato a lanciare i coppi, urlando contro la direzione che a suo dire non gli consentirebbe di sposare una donna a sua volta detenuta.
Spiega l’accaduto Donato Capece, segretario generale del Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria Sappe, “grazie al pronto e tempestivo intervento dei poliziotti penitenziari la situazione è rientrata, anche se alcune unità sono rimaste contuse. Il detenuto ha approfittato dell’uscita dalla cella per andare in infermeria e, con un balzo, si è catapultato sul tetto del carcere per protestare in quanto la direzione non gli consentirebbe il matrimonio con una donna anch’essa ristretta. Ha quindi lanciato pericolosamente diversi laterizi e a nulla è servita la pur lunga opera di mediazione del personale di Polizia Penitenziaria e della fidanzata stessa. Sono quindi giunti in istituto i Vigili del Fuoco e si è provveduto a far scendere l’uomo dal tetto, anche se alcuni Agenti sono rimasti contusi essendo il ristretto in evidente stato di agitazione”.

Vicente Santilli, segretario regionale piemontese del SAPPE, evidenzia che “in Piemonte la consistente presenza di detenuti con problemi psichiatrici è causa da tempo di gravi criticità per quanto attiene l’ordine e la sicurezza delle carceri del Paese. Il personale di Polizia Penitenziaria è stremato dai logoranti ritmi di lavoro a causa delle violente e continue aggressioni. Ed è grave che, pur essendo a conoscenza delle problematiche connesse alla folta presenza di detenuti psichiatrici, le Autorità competenti non siano ancora state in grado di trovare una soluzione”.

“Sono stati momento di grande tensione, gestiti al meglio dal direttore e dal Personale in servizio di Polizia Penitenziaria” aggiunge il Segretario Generale Donato Capece, evidenziando come la protesta del detenuto salito sul tetto del carcere di Vercelli è “sintomatica del fatto che le tensioni e le criticità nel sistema dell’esecuzione della pena in Italia restano costanti. E che resta fondamentale dare corso a riforme davvero strutturali nel sistema penitenziario e dell’esecuzione della pena nazionale, a cominciare dall’espulsione dei detenuti stranieri, specie quelli – e sono sempre di più – che, ristretti in carceri italiani, si rendono protagonisti di eventi critici e di violenza durante la detenzione”.

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1 commento

  1. Lassù dal tetto vedi che son tante
    Le folli, folli come te
    ..
    D’accordo sul sovraffollamento delle carceri
    (lo dicono le statistiche .. non si tratta di pareri e,
    si volesse entrare nel merito .. credo che sarebbe anche peggio)
    D’accordo sulle espulsioni, da regolamentare in modo acconcio
    de-mo-cra-ti-ca – mente
    non solo in questi casi ma per l’intera popolazione presente.
    …………………………
    .. sul caso specifico .. dovrebbe intervenire qualcuno
    a rappresentare ANCHE l’istanza del ristretto e della ristretta ..
    mi chiedo se lei lo ama! ..
    che lo si dia per matto alla stampa .. è corretto? .. non saprei ..
    aveva solo una legittima aspettativa personale frustrata ..
    non si sa se correttamente frustrata .. dica il sindacato, dica il direttore
    dica il prete che li doveva sposare .. o il Comune di Vercelli
    a che punto si è arrivati?
    oppure era proprio matto-matto da non poter contrarre matrimonio??!
    immagino fosse stato un lgbt gli lasciavano per lo meno stuprare qualche amico-detenuto!
    ..
    Che vogliamo ..
    che aspettiamo ..
    che intervenga il Vaticano?!
    ..
    l’Amore fa fare follie .. risolviamo il problema prima che l’amore sbollisca .. .. e si lascino per sempre .. poveretti .. e restino nel loro individuale ed egoistico recinto ristretti ..
    ..
    Lassù dal tetto vedi che son tante
    Le folli, folli come te
    Mina Mazzini- Folle banderuola
    https://www.youtube.com/watch?v=xHkReLeDPz8

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