Sabato mattina la protesta a Lucedio, Leri e Trino per l’autocandidatura a deposito nazionale delle scorie nucleari

Partirà emblematicamente alle 10 dal Principato di Lucedio, dove nel ‘400 nacque la coltivazione del riso in Italia, la “Manifestazione non violenta” di sabato mattina, 3 febbraio, indetta da Legambiente per dire “no “ alla autocandidatura del Comune di Trino a deposito nazionale delle scorie nucleari prodotte in Italia.

La manifestazione si sposterà, alle 10,45, nel vicino territorio di Leri Cavour dove nella metà degli Anni Ottanta sarebbe dovuta sorgere una centrale elettronucleare da 2000 megawatt (progetto poi affondato da Chernobyl e dal successivo referendum nazionale), per poi spostarsi, alle 11,30, davanti al municipio di Trino.

Legambiente che l’ha organizzata vuole che vengano rispettate le indicazione della Cnai, la Carta nazionale delle aree potenzialmente idonee ad ospitare il deposito che ha individuato 51 zone in Italia, escludendo il territorio di Trino.

“La zona umida della Pianura risicola del Vercellese – dicono gli organizzatori della manifestazione – è un prezioso ecosistema da proteggere e non ha i requisiti minimi di sicurezza per farci il deposito nucleare nazionale”. Di qui l’esortazione al Comune e al Governo (che ha invece sbloccato la strada delle autocandidature) di non ripetere l’errore commesso nel 2003 da governo Berlusconi che indicò unilateralmente il Comune di Scanzano, provocando una vera rivolta in quel territorio e in tutto il Paese.

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