Roghi dei boschi piemontesi: mai tanti come in quest’inizio d’anno, preoccupazione in Regione

C’è preoccupazione in Regione per gli incendi che hanno colpito il Piemonte in questa prima pare dell’anno, un numero assai alto rispetto ad altri anni. “Dal 1° gennaio abbiamo avuto 77 roghi in Piemonte, che hanno visto in azione 643 volontari, 219 mezzi, 2 canadair e 2 elicotteri regionali. Si tratta di numeri allarmanti che non ci consentono di derogare dallo stato di massima pericolosità nonché dall’applicazione della nuova legge di contrasto agli incendi boschivi”. Lo ha detto stamani l’assessore regionale alla Protezione civile Alberto Valmaggia.

Di questo roghi 2 sono stati nel vercelese (leggi qui), con 37 volontari e 10 mezzi; 10 nel biellese, con l’intervento di 99 volontari e 49 mezzi; 11 nel cuneese, con 42 volontari e 13 mezzi; 8 nel novarese, con 40 volontari e 15 mezzi; 8 nel Vco, con 47 volontari e 18 mezzi; infine, nel torinese, 38 roghi, che hanno richiesto l’intervento di con 376 volontari e 108 mezzi. Ai mezzi di terra, va ad aggiungersi l’utilizzo di due elicotteri regionali e di due canadair, questi ultimi attivati dal Dipartimento nazionale della Protezione civile.

“Vista la situazione di perdurante siccità, con precipitazioni che non si prevedono nel breve periodo, tutto il Sistema operativo regionale antincendi boschivi continua a essere allertato sull’intero territorio regionale, pronto a intervenire in caso di necessità – afferma l’assessore alla Protezione civile, alberto Valmaggia – È evidente che, a fronte di un quadro come questo, non è possibile concedere alcuna deroga all’accensione di fuochi a quanti in questi giorni la stanno chiedendo. Anzi, si ricorda che tutte le violazioni di legge sono perseguibili penalmente”.

La Protezione civile del Piemonte ricorda che, secondo la legge, entro una distanza di cento metri dai terreni boscati, arbustivi e pascolivi, sono del tutto vietate le azioni che possono determinare anche solo potenzialmente l’innesco di incendio, quali: accendere fuochi, accendere fuochi pirotecnici, far brillare mine, usare apparecchi a fiamma o elettrici per tagliare metalli, usare apparati o apparecchiature che producano faville o brace, fumare, disperdere mozziconi o fiammiferi accesi, lasciare veicoli a motore incustoditi a contatto con materiale vegetale e combustibile, accendere lampade cinesi, o compiere ogni altra azione che possa creare comunque pericolo mediato o immediato di incendio. È inoltre vietato l’abbruciamento di residui vegetali, o compiere ogni altra azione che possa creare comunque pericolo di incendio.

“È utile infine ricordare – conclude Valmaggia – che la collaborazione dei cittadini può essere decisiva nel segnalare tempestivamente al numero unico di emergenza 112 anche le prime avvisaglie di un possibile incendio boschivo. Fornendo informazioni il più possibile precise, si contribuisce in modo determinante nel limitare i danni all’ambiente, consentendo a chi dovrà operare sul fuoco di intervenire con tempestività, prima che l’incendio aumenti di forza e di capacità distruttiva”.

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