Riva Vercellotti: “Non ripartiranno i roghi di stoppie, la deroga della Regione riguarda altri residui vegetali”

Carlo Riva Vercellotti

 

La notizia che ieri la Regione abbia di fatto riaperto la possibilità all’abbruciamento di sterpaglie, con delle deroghe ai divieti di accendere roghi per bruciare gli sfalci per le aree montane (30 giorni) e in pianura (15 giorni) nel periodo tra il 1 novembre e il 31 marzo successivo, aveva creato dubbi anche per l’eventualità che tale deroga interessasse la pratica (vietata) di abbruciamento delle stoppie (leggi qui), al centro di molte polemiche lo scorso anno.

 

 

A puntualizzare la situazione, spiegando che la deroga introdotta dalla Regione non riguarderebbe le stoppie del riso, per smaltire le quali rimane il divieto di accendere roghi, ma unicamente dei residui colturali e comunque con una ordinanza del sindaco, il Consigliere regionale di Forza Italia ed ex Presidente della Provincia di Vercelli, Carlo Riva Vercellotti.

 

 

Spiega in una nota Riva Vercellotti: “Ieri in aula consiliare un altro piccolo intervento di buon senso ha portato a modificare una legge regionale con la possibilità di derogare, non certo all’abbruciamento delle stoppie, il cui divieto resta fermo dal 1 settembre, ma alle piccole quantità di residui colturali previa ordinanza del sindaco” riferendosi alle sedute delle commissioni congiunte III e V che in sede legislativa hanno modificato il comma 2 dell’articolo 10 della Legge regionale numero 15 del 2018.

 

 

“La legge 15 del 2018 è una legge nata male, teoricamente per tutelare l’ambiente e per ridurre gli incendi boschivi, ma come ha dimostrato nei fatti ha combinato non pochi problemi – prosegue Riva Vercellotti –

Lo scorso anno riuscii, in sede di Consiglio delle Autonomie Locali a far modificare proprio la scellerata norma sulle stoppie del riso con l’introduzione di un comma specifico che ieri, va chiarito, non è stato ovviamente modificato. Sono contento ora di essere intervenuto durante la discussione e di aver espresso il voto favorevole per conto del mio gruppo consiliare.  Con questa norma – dice ancora Riva Vercellotti – vogliamo anche evitare che si vengano a creare situazioni di pericolo idrogeologico a causa di accumuli incontrollati di residui vegetali in zone destinate al deflusso dell’acqua”.

 

Per il consigliere regionale, dunque, si tratta di una modifica nata soprattutto “dall’esigenza di sostenere l’economia agricola nelle zone montane e collinari, favorendo la corretta gestione dei terreni, nell’ottica anche di una prevenzione dei rischi idrogeologici e di un mantenimento delle coltivazioni agrarie tradizionali con valenza economica, sociale e paesaggistica”.

 

Con la modifica portata dal Consiglio regionale “il divieto di abbruciamento di materiale vegetale, nel periodo compreso tra il 1° novembre e il 31 marzo dell’anno successivo, potrà essere derogato, limitatamente alla combustione dei residui colturali – sarebbe questa la frase che lascia inalterato il divieto per le stoppie del riso – , per un massimo di trenta giorni, anche non continuativi, per i Comuni montani, e per un massimo di 15 giorni, anche non continuativi, per le aree di pianura. Le deroghe sono decise dai sindaci con propria ordinanza, fermo restando i limiti posti dal decreto legislativo 152/2006, che all’art. 182 prevede che i Comuni e le altre amministrazioni competenti in materia ambientale abbiano in ogni momento la possibilità di sospendere, differire o vietare l’abbruciamento delle sterpaglie in tutti i casi in cui sussistano condizioni meteorologiche, climatiche o ambientali sfavorevoli, con particolare riferimento al rispetto dei livelli annuali delle polveri sottili”.

Potere ai sindaci di decidere dunque, ma anche la necessità di controlli più severi per chi eventualmente dovesse accendere ugualmente i roghi.

E dopo Riva Vercellotti anche il Consigliere regionale, Presidente della V Commissione, Angelo Dago, difende la bontà della decisione, sottolineando in una nota che si tratta di: “Un lavoro condiviso con il presidente Alberto Cirio, il vicepresidente Fabio Carosso, il consigliere Paolo Bongioanni e gli altri consiglieri firmatari, che ha permesso di risolvere un problema enorme per la nostra montagna,  per la nostra castanicoltura, per la nostra agricoltura e per la pulizia dei boschi, che trova, grazie ad un’azione condivisa di Giunta e di Consiglio, una risposta immediata ai problemi del territorio. La legge entrerà in vigore entro tre settimane”.

 

 

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