Vercelli – Questa mattina abbiamo raccolto, da più parti, molti dubbi sulla scelta di destinare totalmente all’emergenza Coronavirus la Rianimazione dell’ospedale “Sant’Andrea”. Abbiamo pensato sia ai problemi dei familiari di un ricoverato che sia stato necessario ricoverare spostandolo nella Rianimazione di un altro ospedale e sia al fatto che, non avendo, di fatto, più una Rianimazione, il Sant’Andrea non sia più in grado di compiere interventi chiururgici importanti, quelli che richiedono il passaggio post-intervento proprio dalla Rianimazione, prima del collocamento in reparto del paziente.
Prima di scrivere alcunché, abbiamo contattato il dottor Alessandro Stecco, consigliere regionale, medico e Presidente della Commissione regionale Sanità, prospettandogli la situazione che tra l’altro egli già conosceva benissimo. Ci ha garantito il suo interessamento, ed è stato, come sempre, di parola. Poco fa, infatti, ne ha parlato in Commissione, ed ecco la sintesi dell’informativa che è stata fornita in quell’ambito. Stecco l’ha riassunta così:
”E’ emerso che il Piemonte abbiamo circa 270 letti di terapia intensiva, si stanno attuando strategie per incrementare tale disponibilità con letti di ventilazione assistita (la problematica grave è infatti di tipo respiratorio per le polmoniti) tramite acquisti e riorganizzazioni con l’obiettivo di arrivare fino a 450”.
E qui la risposta alla nostra domanda: “Ci saranno rimodulazioni e una riorganizzazione in rete tra gli ospedali, gli interventi urgenti saranno sempre garantiti. Lasciamo lavorare le Direzioni della Sanità e delle Aziende, assieme all’Unità di crisi”.
Gli interventi urgenti non potranno essere compiuti a Vercelli, quindi, ma la risposta sarà una ‘rete tra gli ospedali’ , che consentirà di poterli eseguire. Vedremo come si svilupperà questa importante rassicurazione, che discende da un’urgenza che nessuno poteva prospettare, solo pochi giorni fa: la sanità italiana sta facendo miracoli.
