Vercelli – Dopo dieci anni la Provincia di Vercelli è finalmente riuscita a sbloccare – grazie al presidente Eraldo Botta e al consigliere con delega all’Ecomuseo per le Terre d’Acqua Gian Mario Morello – un contributo di 150 mila euro, che il commissario straordinario Leonardo Cerenzia aveva acquisito dallo Stato nel 2010, per finanziare il progetto preliminare che porterà al recupero della storica Stazione Idrometrica di Santhià. Un progetto di 6 milioni con il quale una struttura liberty bellissima, con la sua splendida e originale torretta, potrà essere messa a disposizione, come centro polivalente, della comunità santhiatese.
Coeva del canale Cavour (che fu ultimato nel 1866), la Stazione idrometrica di Santhià, alle porte della cittadina vercellese, venne costruita con lo scopo di rilevare la portata dei singoli canali irrigui e distribuire equamente l’acqua, bloccando sul nascere gli inevitabili contenziosi tra l’ente erogatore e gli utenti. Ma durò pochissimo per problemi tecnici irrisolvibili e per il malfunzionamento della parte meccanica a causa dei depositi di limo della Dora Baltea che alimenta il Naviglio di Ivrea.
E così questa meravigliosa opera (la palazzina era la sede degli ingegneri che ci lavoravano) è stata inutilizzata per circa un secolo e mezzo, ed ora, di proprietà della Regione, ma affidata alla Coutenza dei Canali Cavour, sarà recuperata per la collettività. A spingere verso la realizzazione del progetto, oltre a Botta e a Morello, con l’intera Provincia, l’assessore regionale alla Cultura Vittoria Poggio e la minoranza in Consiglio comunale a Santhià composta da Luca Dibitonto, Biagio Munì, Marcella Lavarino e Luisella Bollea. A breve il bando di concorso per l’assegnazione del progetto preliminare.





