Pro, un’altra figuraccia a Trento: 0 a 1. Il baratro sempre più vicino

 

La solita Pro fragile in difesa, pressoché nulla a centrocampo, inconsistente davanti (tranne che in una circostanza iniziale, al posto del portiere Barlocco potevo giocare io) torna da Trento con il solito vuoto di punti e, inesorabilmente, precipita verso la zona playout.

Venerdì sera (inizio alle 20,30) se la vedrà in casa con la Cenerentola Arzignano, ma visto che non è riuscita a vincere nemmeno con la Triestina (penultima) – anche se alcuni giornali avevano parlato di “punto pensate” e di “bella Pro” al “Nereo Rocco – c’è da far tutti gli scongiuri possibili: di solito, le bianche casacche sono abituate a rigenerare le squadre di bassa classifica: e stavolta affrontiamo i vicentini con un attacco che, Comi a parte, non vede mai la porta, ad onta delle dichiarazioni reboanti del post esordio con la Pergolettese, quando sembrava che fossimo ai livelli del Milan di Van Basten, Massaro, Gullit e Papin.

Anche oggi, sprazzi a parte di Rutigliano e Louati, incomprensibilmente tolti da Cannavaro proprio mentre la squadra si stava riorganizzando, e impegno encomiabile di Comi, non siamo nemmeno riusciti a fare il solletico al Trento, proprio come avevamo fatto sette giorni prima, al “Piola”, con la Clodiese. La difesa, poi, nella quale continuano a non giocare Biagetti e Marchetti, ha incassato il gol partita da Di Carmine, al 46’, in un modo che grida vendetta: crossetto dalla tre quarti, senza alcuna pretesa, di Disanto: Rizzo, Sbraga e Demarino osservano senza intervenire. Di Carmine si inserisce di testa e li beffa tutti e tre. 

La Pro ci mette venti minuti, nel secondo tempo, per riorganizzarsi, ma proprio mentre lo sta facendo, nell’istante in cui Rutigliano scaglia verso la porta (mancando il bersaglio di un nonnulla) l’unico tiro degno di questo nome (con quello di Louati al 12’), ecco che Cannavaro ha la pensata di sostituire proprio Rutigliano e Louati, cancellando di fatto la possibilità almeno remota del tiro da fuori: ci proverà Emmanuello, nel finale, ma con una conclusione altissima. Poi il palo di Giannotti e la super respinta di Rizzo sull’ex Petrovic. Fine dei giochi. Occorre darsi una sonora svegliata e riflettere e non fosse stato il caso, a fine agosto, di andare a pescare una punta, magari in serie D. Perché, obiettivamente, il pur encomiabile Comi non può bastare.

Rosencrantz

Il tabellino

TRENTO: Barlocco; Frosinini, Trainotti, Cappelletti, Bernardi (dal 67′ Vitturini); Aucelli, Di Cosmo (dal 74′ Vallarelli); Giannotti, Disanto (dall’84’ Fini), Anastasia (dall’84’ Ghillani); Di Carmine (dal 74′ Petrovic). A disposizione: Santer, Tommasi, Kassama, Ruffato, Puzic, Sangalli, Uez. All. Tabbiani.

PRO VERCELLI: Rizzo 6 – – -; Clemente 5, Sbraga 4,5, De Marino 5,5; Vigiani 6 (dal 66′ Pino 5), Iotti 6, Louati 6,5 (dal 66′ Emmanuello 5), Carosso 4,5 (dal 38′ Iezzi 6); Rutigliano 6,5  (dal 66′ Schenetti 5), Bunino 5 (dall’83’ Coppola s.v), Comi 6,5. A disposizione: Passador, Lancellotti, Biagetti, Marchetti, Gheza, Cugnata, Contaldo, Casazza, Serpe. All. Cannavaro: 4,5

 

Arbitro: Alessandro Silvestri di Roma 1; Assistenti Roberto Meraviglia di Pistoia e Giuseppe Fanara di Cosenza; quarto uomo Marco Costa di Busto Arsizio.

Gol: 46′ pt Di Carmine (T)

Ammoniti: Carosso (PV), Anastasia (T), Clemente (PV)

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3 Commenti

  1. La proprietà sembra voglia uscirsene,
    gli acquisti su cui si basavano le speranze,
    rappresentano le maggiori delusioni……

    … venerdì ci vorrebbe un miracolo !!?
    (e chissà che non cambi .. Tutto…)

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