Primo giorno del lockdown 2 tra dubbi e incertezze e pieno rispetto delle norme al mercato

Il mercato alimentare di piazza d’Azeglio

 

Primo giorno del nuovo, misterioso e arzigogolato lockdown a Vercelli, con tante incertezze, camionate di dubbi, disperazione, paura e rabbia.

Mancano le linee guida e ci si deve arrangiare con il buonsenso, anche di fronte a dubbi tutto sommato marginali, ma per non poche persone importanti. Ad esempio, la “zona rossa” di vieterebbe di uscite di casa, se non per ben determinati motivi di necessità, tra i quali, visto il Dpcm, comprarmi un profumo, ma non un ombrello.

Il Comune è inondato di richieste, anche banali, ma per alcuni cittadini, indispensabili. Ad esempio: “Posso andare al cimitero a dire una preghiera sulla tomba di mio marito?”. Abbiamo rivolto la domanda ovviamente all’assessore ai Cimiteri, Emanuele Pozzolo, che, allargando le braccia (ci pareva di vederlo, al telefono) ci ha risposto: “In teoria sì perché nel Dpcm non c’è niente che vieti espressamente le visite al cimitero e, per dire, la partecipazione alle Messe, naturalmente con tutte le precauzioni possibili previste dalla legge. Ma, essendo noi in zona rossa è altrettanto vero che ci sarebbe il divieto di uscire di casa, se non per comprovare ragioni di necessità. Per quanto ci riguarda, il sindaco ha dato indicazioni chiare ai vigili di non punire chi dichiara, appunto, di essere in giro per queste ragioni; ma le altre forse di polizia come potrebbero comportarsi? Non lo sappiamo”.

Nessun banchetto in via Gioberti

Aggiungiamo noi che forse sarebbe opportuna una riunione del Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico (probabilmente il prefetto ci ha già pensato, ma pure lui attende linee-guida chiare) per uniformare i comportamenti delle forze dell’ordine affinché io non rischi di prendere una multa perché ho deciso di andare al cimitero solo perché ho incontrato (per dire) una pattuglia dei carabinieri anziché della polizia, mentre un altro non l’ha presa perché è incappata nell’altra (o viceversa).

Resta il fatto che non ci sono risposte chiare per tutti e che l’assessore ai Mercati Mimmo Sabatino era già in azione alle 6,45 di questa mattina, con i vigili urbani, per verificare il rispetto delle norme (anche qui chiare solo fino ad un certo punto) che autorizzavano la vendita solo dei prodotti alimentari. Dice l’assessore: “Già ieri era stato sommerso di chiamate, di richieste di informazioni e ho cercato di essere disponibile e chiaro. Mi hanno chiamato, ad esempio, alcuni ambulanti che vendono l’intimo: non possono farlo al mercato, mentre i negozi di intimo sono aperti. Purtroppo ho dovuto dire loro di stare a casa”.

Piazza Cavour questa mattina senza il mercato

Sabatino è anche andato a controllare che nei centri commerciali non venga venduta merce che non può più essere acquistata nei negozi chiusi dal Dpcm, affinché non si verificano antipatici casi di concorrenza sleale. Ferreo anche il controllo davanti ai bar che, in base alle norme scattate da oggi, possono fare l’asporto. “Il bar – spiega l’assessore – può benissimo sistemare davanti all’ingresso un tavolino per posare il caffè, il thè, o le altre bevande.  Ma solo per agevolare il cliente, evitando di ficcargli tutto in mano, se acquista più cose, o anche una sola, se è bollente. Ma il cliente non può consumare le bibite lì davanti:  su questo il Dpcm è tassativo”.

Per quanto riguarda il mercato, tutto è avvenuto nel pieno rispetto delle regole: in piazza d’Azeglio – riservata agli alimentari – c’erano i box, mentre via Gioberti e piazza Cavour erano deserte. Abbiamo constatato che c’era comunque gente in giro e che , purtroppo, incredibilmente ce n’era anche fin troppa (ad esempio alcuni proprietari di cani) senza mascherina. E qui sarà il caso di controllare e, finalmente, punire con rigore visto che, evidentemente, i richiami servono a  ben poco.

La situazione anche nella nostra città sta diventando difficile, come ben documenta, con la solita precisione (unita ad un dono di saper narrare davvero raro) io dottor Sergio Macciò che descrive la gli enormi problemi all’interno dell’ospedale “Sant’Andrea”. E meno male che c’è lui perché l’Asl è parca (troppo parca: eufemismo) di informazioni sulla situazione della pandemia all’interno del nosocomio e sul territorio.

Ancora per quanto concerne il territorio aggiungiamo senza far nomi e numeri che ci sono Rsa cittadine in cui il computo dei positivi, tra ospiti e personale (ma con pochi casi gravi e anche questo è giusto sottolinearlo) sta crescendo a dismisura, in strutture che non erano state toccate dalla pandemia:  se riportiamo questa nota assai dolorosa è perché su Facebook sono apparsi appelli di cittadini, anche molto conosciuti, che chiedono soccorso per un noto istituto che ha decenni si occupa di anziani e che ora si trova con il personale contato.

Infine le scuole medie, dive sono ancora previste lezioni in presenza. I docenti si sono recati regolarmente a scuola per fare lezioni di persona agli alunni delle prime (tutti regolarmente adesso con le mascherine) e a distanza (c’erano solo loro in aula) alle altre classi. L’auspicio è che la curva dei contagi torni finalmente ad appiattirsi e, soprattutto, che gli ospedali incomincino a tornare a respirare. A questo proposito, sarebbe auspicabile che finalmente l’Asl fornisse notizie un po’ più frequenti.

Sono giorni obiettivamente difficili per tutti, la speranza è che non diventino tremendi.

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3 Commenti

  1. Basta con questo fanatismo per le mascherine, se dobbiamo sopportare questa situazione a lungo, cerchiamo di viverla con equilibrio, tolleranza e rispetto reciproci, per favore.
    Nei luoghi all’ aperto dove per caratteristiche o circostanze di fatto sia garantita in modo continuativo la condizione di isolamento rispetto a persone non conviventi, non è obbligatorio indossare dispositivi di protezione delle vie respiratorie. Per fortuna! Uno stralcio di buon senso fra tante assurdità che stiamo vergognosamente compiendo. Pensiamo davvero di contagiarci andando in giro per strada?
    I nostri comportamenti, gli assembramenti e le due parole con chi si incontra, sono piuttosto da tenere sotto controllo! Chi va in giro col cane che male fa?
    Col buon senso e l’ educazione ne veniamo fuori, dai! Non attacchiamoci fra di noi…
    Preciso di non possedere animali
    Ciao

  2. L’articolo pone quesiti e ci mette di fronte a situazioni paradossali, piuttosto divertenti. Non si dica che il Governo non ci aveva pensato o aveva fretta. Chi governa è molto più preparato della zia Maria, la quale, lo so perché la conosco, avrebbe certamente fatto tutto per bene. E’ chiaro a chiunque sia ancora dotato di un minimo di senso comune che siamo all’assurdo spinto oltre i limiti immaginati da scrittori come Eugene Jonesco (oggi sembra stare per “io resto a casa, io non esco”) o Samuel Beckett. L’ultima freddura viene dal confronto ostile fra la tazzina di caffè bevuto al bar, e quella sorbita .. non di fronte al bar ma -forse- un po’ più in la, a metà strada con il 2° bar più vicino .. il cui proprietario finalmente scoprirà dove cavolo eri sempre andato a prendere il caffè. Provate a immaginare le operazioni per bere un “caffè-da-asporto”! .. sai che goduria proverai nel berlo! .. EPPOI, chi ha l’influenza, tosse, vomito&diarrea o persino il fantasma del covid DEVE stare a casa, di solito già nel 2018-19 chi aveva l’influenza STAVA PER PROPRIA INIZIATIVA a casa. ed è anche ovvio che il virus19 non è dotato di senso estetico o di papille gustative che lo spingano ad affollare certi rinomati locali del centro, largamente apprezzati dai vercellesi. Il Covid, se avesse un cervello come noi, penso che per dispetto si piazzerebbe proprio fra i due bar che dicevo prima. E noi lo respireremmo tutto. Quindi, che succede a bere un caffè in un qualsiasi dei modi consueti? Probabilmente nulla. Ma con una probabilità su un miliardo si muore! E’ per questi che lavora il Governo! (???). Sono sicuro che qualcuno dirà: Si! E’ così. Siamo al teatro dell’assurdo e non accorgersene, o far finta di niente -pigrizia mentale?- è una colpa grave nei confronti dei nostri figli (per chi ne ha) e un’antipatica questione per coloro che scriveranno i prossimi libri di storia … da condividere con gli addetti (e i responsabili) al conteggio-TRUFFA del voto americano.

  3. Io non sono “passato sul mercato” oggi. Dalla foto, tenuto conto della scarsa affluenza GENERALE (che immagino, per via delle restrizioni) e dell’appena discreto, rispetto al solito, numero di intenditori vercellesi (li visibili) di salumi e formaggi, anche e soprattutto biellesi offerti a PREZZI MODERATI, scommetterei che erano le 10,30/11 circa!

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