Prende vita il nuovo Parco naturale del Bosco della Partecipanza

Nasce un nuovo ente di gestione delle aree protette del Po, che raggruppa quello vercellese/alessandrino e quello torinese. Questo in base alla legge regionale, votata nel marzo 2019, su volontà della giunta regionale allora guidata da Sergio Chiamparino e con l’assessore Valmaggia, che ridefinì il sistema dei parchi piemontesi.

In contemporanea prende vita anche il nuovo Parco naturale del Bosco della Partecipanza e delle Grange vercellesi, un’area protetta che riguarderà diversi comuni della bassa vercellese e, senza interruzioni, collegherà le Riserve naturali di Fontana Gigante e quella di San Genuario, al bosco della Partecipanza, includendo tutto il sistema delle Grange, per un totale di quasi 2.000 ettari, più del triplo della superficie del Bosco.

«Si tratta di una grande opportunità che non va sprecata – spiega Alessandro Portinaro – Molto dipenderà dalla capacità e dalla volontà degli enti locali e della Regione di supportare il cammino dei nuovi Parchi, a partire da un chiaro e costante supporto economico diretto alla Partecipanza, e dell’ente di gestione che sovrintenderà a entrambi. Il nuovo ente di gestione avrà competenza territoriale su tutto il tratto della ciclovia VenTo, potrà avviare un percorso di valorizzazione del Po e del nostro Bosco, c’è da verificare la possibilità di ampliare, anche nelle nostre zone, il riconoscimento Unesco già in capo al Po torinese».

Portinaro però intravede un ostacolo: la richiesta, a suo avviso da respingere, da parte di Enel di costruire una nuova mega centrale, proprio lungo il confine del nuovo parco e a due passi dal Borgo di Leri, dove sorge la storica residenza del conte di Cavour Camillo Benso.

«Per quanto mi riguarda sono soddisfatto di tre cose: l’enorme ampliamento delle zone protette, un nuovo ruolo che viene consegnato alla Partecipanza con la nascita del nuovo Parco e, infine, la centralità, anche nel nome, del nostro Bosco della Partecipanza, elemento questo che volli fortemente e riuscii a ottenere, anche grazie al supporto degli allora consiglieri Molinari e Corgnati e dell’assessore Valmaggia, contro il parere di chi tentò di cancellarlo. Sarebbe molto importante che arrivasse anche la firma di una convenzione onerosa a carico della Regione per garantire il buon funzionamento della Partecipanza, dando continuità al precedente accordo, scaduto ormai da mesi».

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