Il Piemonte vuole la fusione nucleare a Casale

Torino – Il Piemonte parteciperà ufficialmente, con il sito di Casale Monferrato, all’avviso pubblico di Enea (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) per la selezione finalizzata alla scelta di un’area per l’insediamento dell’esperimento Dtt (Divertor tokamak test) per la realizzazione della fusione nucleare.

Lo ha deliberato oggi, all’unanimità dei votanti (l’opposizione del gruppo M5s, presente in Aula, non ha votato), il Consiglio regionale.
Il provvedimento è stato presentato in Aula dall’assessore regionale all’Energia e ricerca che, dopo aver ricordato la portata internazionale di un esperimento che potrebbe portare in Piemonte per decenni circa 600 ricercatori e 1600 posti di lavoro complessivi, ha presentato un emendamento (approvato dall’Aula) per tenere conto della deliberazione del Consiglio comunale di Casale Monferrato favorevole all’insediamento.

Il progetto si protrarrà per decenni, con investimenti per 500 milioni di euro ed un ritorno ipotizzato di 2 miliardi di euro.

Le posizioni tra i gruppi di maggioranza e di opposizione, tutte favorevoli all’insediamento dell’esperimento, si sono differenziate sull’iter procedurale seguito dalla Giunta regionale.

Secondo l’assessorato le tempistiche sono state dettate dal ministero e dall’Enea in quanto la decisione governativa di partecipare all’esperimento, guidato a livello europeo da Eurofusion, risale all’autunno ed il bando è uscito a fine novembre con termini stretti. Infatti la domanda di partecipazione del Piemonte dovrà essere presentata entro il 31 gennaio.

L’approvazione, unici che non hanno partecipato al voto i M5S, è avvenuta dopo la ratifica di alcuni emendamenti dei gruppi Art1 e Sel per definire, già nella eventuale fase di realizzazione, un protocollo d’intesa con il ministero su tempi, costi e modalità della chiusura dello stesso sito al termine dell’esperimento (attorno al 2050). Oltre al cosiddetto decomissionig, gli emendamenti richiedono, rispettivamente: l’istituzione di un osservatorio permanente di monitoraggio e controllo sulle diverse fasi di realizzazione del progetto, che l’impegno economico massimo della Regione non superi la somma di 35 milioni di euro, e la pubblicazione di tutta la documentazione necessaria sulla sicurezza ambientale ed idrogeologica.

Approvati anche un ordine del giorno presentato dai gruppi di Art. 1 e Sel, a supporto delle proposte emendative approvate e uno del gruppo M5s per promuovere il monitoraggio pubblico e la trasparenza del progetto.

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