Panathlon: dai campioni ai narratori dello sport. Una serata indimenticabile

I premiati di venerdì sera al Modo Hotel (foto Greppi)

Il Panathlon Club di Vercelli presieduto da Agostino Gabotti è riuscito ieri sera a trovare un perfetto equilibrio tra un tradizione ormai storica per il Club sportivo vercellese – quella dei riconoscimenti agli atleti dell’anno – e l’innovazione di un premio di giornalismo intitolato al ricordo di uno dei soci più amati, il giornalista de La Sesia Paolo Sala.

Così, nel salone del Modo Hotel, hanno ricevuto un attestato importante e significativo sia i migliori sportivi del 2021, sia tre giornalisti che si sono distinti nell’ambito della loro professione: ai primi sono andati i “Premi Panathlon”, ai secondi le targhe “Paolo Sala”, assegnate nell’ambito delle sezioni “carta stampata”, “radio e televisione” e “social e Internet”. Gli atleti sono stati prescelti da una commissione presieduta da Federico Borello, i giornalisti da un’altra commissione guidata dal vice direttore del nostro giornale    Enrico De Maria.

Chicca Isola e Massimo Zenga cn il presidente Gabotti (foto Greppi)

Anche sul Premio principale della serata, quello di “atleta dell’anno”, il Panathlon vercellese ha voluto lasciare un’impronta speciale in questa edizione, perché si è deciso di premiare, oltre alla medaglia di bronzo di Tokyo Federica Isola, anche il suo maestro, Massimo Zenga Germano, perché come ha detto la presentatrice della serata, la giornalista Raffaella Lanza, “dietro ad ogni grande atleta c’è un grande allenatore”.

Gli altri riconoscimento sportivi per il 2021 sono andati agli schermidori Enrico Piatti Marco Fenoglio, alla grande promessa del baseball, il giovanissimo Patrick Silva, alla ciclista Samantha Profumo (che, nel ritirare il premio, ha rivolto un commosso pensiero al suo indimenticabile allenatore, Sergio Robutti), agli atleti olimpici Stefano Sottile atletica leggera) e Amedeo Bagnis (skeleton), e alla società Hockey Engas Vercelli, rappresentata dal presidente Gianni Torazzo e dal vice Alvise Racioppi. Una targa del presidente del Distretto Panathlon Maurizio Nasi è stata consegnata, “ per i suoi 130 anni di cultura sportiva” alla Ginnastica Pro Vercelli 1892, rappresentata dal presidente Simone Boglietti Zacconi, con la zia Maria Paola e con la nonna, Carla Novella Zacconi, che, prossima ai 95 anni (e applauditissima dai presenti), ha annunciato che il mese prossimo la Pro ospiterà una prova del campionato italiano di Ginnastica Estetica.

I Premi Panathlon 2021 sono stati consegnarti dal presidente Gabotti, dal governatore Nasi e dalle autorità presenti: il consigliere delegato all’Ambiente della Provincia Gian Mario Morello, l’assessore comunale allo Sport Mimmo Sabatino, la presidente provinciale del Coni Laura Musazzo e il presidente della Atl Valsesia-Vercelli-Biella Pier Giorgio Fossale, che era anche il relatore della serata (doveva esserci anche l’arcivescovo Marco Arnolfo, che ha dovuto rinunciare per una leggera indisposizione).

I tre giornalisti premiato con il “paolo Sala” con il fratello del car collega scomparso, Gabriele

I RICONOSCIMENTI “PAOLO SALA”

Prima di consegnare i riconoscimenti ai migliori atleti del 2021, secondo il giudizio della commissione ad hoc, il primissimo atto della serata al Panathlon – dopo l’inno di Mameli eseguito a cappella con la sua bellissima voce da Ilaria Pugno – era stata la cerimonia di consegna dei riconoscimenti intestati a Paolo Sala. Il presidente Agostino Gabotti (l’artefice principale dell’istituzione del premio Paolo Sala, che sarà consegnato ogni anno) ha dato la parola ad Enrico e Maria che ha ricordato la figura di un giornalista sportivo tanto bravo e competente, quando amato da tutti. “Paolo – ha detto De Maria, citando Dosttoievki – era il principe Miskyn, cioè il più famoso personaggio positivamente buono della letteratura, del giornalismo vercellese”. I tre riconoscimenti dedicati a Paolo Sala (tre bellissime targhe) sono stati consegnati ai giornalisti Mattia Mortarotti de “La Sesia” (per la carta stampata), Sara Cristina Cometti, di SkySport (per radio e televisione) e a Paolo D’Abramo, di VercelliWeb.tv per (per Internet e Social). A consegnarli, il fratello di Paolo, Gabriele Sala e due illustri rappresentanti del Gruppo Sportivo Canadà, che Paolo aveva nel cuore: il presidente Davide Bordin e il presidente onorario Valter Cedone.

LA BELLA RELAZIONE DI FOSSALE

La scelta di Gabotti di affidare la relazione su “Sport, Turismo e Territorio” a Pier Giorgio Fossale si è rivelata pure vincente, come quelle di tutto il resto della serata. Da assessore alla Cultura del Comune e, come presidente dell’Ordine dei medici, da organizzatore dei grandi convegni internazionali sulle Neuroscienze, Fossale si è sempre dimostrato un relatore abile, profondo e coinvolgente. E così pure lo è adesso, alla presidenza dell’Atl. I suoi spunti di riflessione non sono mai banali. Stavolta, Fossale è partito al dato, assai significativo che, fino al sorgere della pandemia, lo sport muoveva circa il 10 per cento del turismo mondiale, poi il Covid ha cambiato tanto.

La relazione del dottor Fossale (foto Greppi=

Ma anche all’interno della catastrofe che si è battuta sul mondo intero, l’uomo è riuscito a trovare insospettabili occasioni, non solo vie di uscita, e il Vercellese e il Biellese hanno fatto, in questo contesto, la loro parte, cavalcando come pochi altri (per quanto riguarda il Piemonte, ha fatto di più solo Torino) la possibilità che il Virus consentiva di sviluppare – nel pieno della bagarre – solo attività sportive all’aperto, in luoghi isolati, con concentramenti di persone assai limitati. Sono così nate le pedalate lungo le risaie, i percorsi di montagna e le persone si sono mosse anche in momenti in cui non non era facile svolgere le normali attività motorie. Con lo sport si sono create occasioni di incontro – pure nei limiti fissati per non incorrere nel rischio-assembramenti – che hanno avuto come protagonisti, spesso, intere famiglie.

In tal modo, anche in piena pandemia, l’uomo ha potuto tenersi pronto per poter finalmente ripartire e rimettere in moto quel meccanismo – tanto caro a Fossale in era Guggenheim – che egli ha chiamato: i cerchi eccentrici. La metafora del sasso lanciato nello stagno che allarga i suoi cerchi che, a loro volta, movimentano occasioni di lavoro, di accoglienza, di intrattenimento, di cultura, di commerci. E lo sport – non solo il grande sport, ma anche gli eventi meno eclatanti – potrà  tornare ad essere, non essendo mai rimasto al palo, il volano della rinascita che tutti auspichiamo.

 

Ecco una galleria delle immagini della serata scattate da Renato Greppi

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