Palazzina evacuata a Vercelli: solo grazie alla prontezza dei soccorsi evitata una strage

È stata una notte intesa, di paura e coraggio, quella passata in via Bussi a Vercelli, dove la Polizia e i Vigili del Fuoco sono riusciti a salvare undici persone (sono undici e non sedici come pareva in un primo momento) da una palazzina che si era completamente saturata di gas. Un intervento veloce e deciso che ha permesso agli abitanti della palazzina, tra cui una intera famiglia di tre persone assieme al loro cane, di essere “solamente” intossicati, evitando evenienze ben più drammatiche alle quali lo stabile saturo di gas invisibile poteva portare.

 

Come detto, l’allarme è scattato a notte fonda, con una segnalazione alla sala Operativa, che faceva scattare le pattuglie della Squadra Volante verso via Bussi, dove era stata indicata una fuga di monossido di carbonio, gas assolutamente letale. Contemporaneamente partiva anche la squadra dei Vigli del Fuoco. Sul posto gli uomini di soccorso constatavano che l’unica soluzione era l’immediata evacuazione dell’intero stabile, saturo del gas. Le operazioni sono durate diversi minuti.

 

Una volta sgomberata la palazzina, le undici persone rimaste intossicate sono state trasportate presso gli Ospedali di Vercelli e di Novara per le cure del caso, dove sono state trattenute in osservazione per la notte.

 

Terminata l’operazione di evacuazione, dai primi accertamenti degli esperti è stato appurato che la fuga di gas era presumibilmente scaturita da una caldaia condominiale malfunzionante.

 

Secondo i soccorritori il livello di saturazione dell’aria era talmente alto che, soltanto grazie all’immediato intervento della Polizia di Stato e dei Vigili del Fuoco, è stato possibile evitare una strage.

 

Concluse tali operazioni è stato necessario, per la Polizia di Stato, approntare anche un servizio di controllo della palazzina e della zone, contro eventuali male intenzionati che avessero pensato di approfittare di finestre e porte aperte dello stabile, necessarie a far defluire il gas, per entrare a rubare.

 

Le condizioni dei condomini sfollati ora non destano preoccupazioni, anche se per sette di loro, tra cui cinque adulti e due bambini, è stato necessario un trattamento d’urgenza di ossigeno terapia in camera iperbarica presso la Habilita Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese.

 

La camera iperbarica de I Cedri di Fara Novarese

Al termine del trattamento due pazienti (i due bambini) sono stati dimessi, mentre gli altri cinque (gli adulti) dovranno sottoporsi ad un ulteriore trattamento di consolidamento nel pomeriggio di oggi, 15 gennaio. E sempre oggi, verso le ore 11 sono giunti presso Habilita Casa di Cura I Cedri di Fara Novarese anche altri due residenti della stessa palazzina evacuata: si tratta di un uomo di 61 anni e di una donna di 35 anni in attesa di un bambino. Anche per loro erano presenti i sintomi di intossicazione da CO.

 

Per la camera iperbarica novarese è stata, tra l’altro, una notte assi travagliata quella passata. Infatti quasi in contemporanea con i pazienti provenienti da Vercelli è arrivata da Alessandria anche una famiglia di quattro persone (padre, madre, figlio di 8 anni e figlia di 5) vittime di intossicazione accidentale da CO in ambiente domestico per la presenza di un braciere acceso in casa. Si tratta di una famiglia originaria della Costa d’Avorio e residente ad Alessandria. È stato proprio il Pronto soccorso alessandrino a prescrivere la terapia d’ossigeno anche per loro. Anche in questo caso le condizioni dei pazienti sono subito migliorate.

 

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