Operazione luna park, giostre sequestrate e domiciliari per tre indagati

Proseguono le indagini condotte dal Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Vercelli per l’operazione “Luna Park”, che ha visto la recente applicazione di misure restrittive nei confronti di 7 persone, tra le quali il comandante della Polizia Locale di Borgo d’Ale per corruzione ed altri gravi reati connessi all’irregolare certificazione di spettacoli viaggianti. e proseguono con l’aggravarsi della posizione di tre persone, finite agli arresti ai domiciliari e il prosieguo del sequestro delle giostre che già erano finite nel mirino degli inquirenti.

 

Le autorità investigative fanno sapere che l’attività è ora finalizzata all’esame della consistente documentazione acquisita contestualmente al sequestro di oltre 1.000 giostre irregolarmente certificate, diffuse su tutto il territorio nazionale. Ciò permetterà anche di stabilire ed accertare eventuali ulteriori responsabilità.

 

Sul fronte giudiziario, come detto, “le numerose istanze di riesame e dissequestro delle giostre presentate dai gestori non hanno trovato accoglimento presso il Giudice del Riesame del Tribunale di Vercelli”. L’Autorità Giudiziaria, infatti, ha confermato l’impianto probatorio prodotto dal Nucleo Investigativo, e ha ritenuto ancora attuale la pericolosità delle attrezzature di pubblico spettacolo, confermando il sequestro ed il conseguente divieto di utilizzo delle stesse. Nel frattempo alcuni giostrai stanno provvedendo a richiedere l’annullamento del codice identificativo rilasciato irregolarmente ed a sottoporre le giostre a nuova regolare verifica, al termine della quale le attrezzature potranno essere dissequestrate ed utilizzate con piena sicurezza nei confronti dei clienti.

 

In questo contesto, il G.I.P. del Tribunale di Vercelli ha disposto, su segnalazione dei Carabinieri, l’aggravamento della misura dell’obbligo di dimora inflitta a tre degli indagati in quanto, nonostante il provvedimento cautelare, abbandonavano il luogo di residenza per continuare a svolgere attività irregolari: per i tre sono stati dunque disposti gli arresti domiciliari.

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