Olmo non dà più soldi al Vaticano, ma fa un’importante donazione a tre Comuni alluvionati

Dopo lo scandalo da 454 milioni scoppiato in Vaticano, Carlo Olmo ha comunicato, poco fa, in conferenza stampa, di non sentirsi più moralmente a suo agio nel finanziare, come aveva annunciato a giugno, il “pranzo di poveri” in programma (se le misure anti Covid lo consentiranno) il prossimo 15 novembre in Sala Nervi. In pratica Olmo, dopo essersi consultato con il suo grande amico monsignor Luigi Ginami della Fondazione Santina (che invece continuerà a sostenere), ha di fatto concretato i timori espressi dal presidente di Pax Christi, l’arcivescovo Giovanni Ricchiuti, che aveva dichiarato nei giorni scorsi, a proposito del “caso” del cardinale Becciu (dimissionato da Bergoglio): “Come faremo ora a chiedere la carità?”. C’è comunque da aggiungere che Olmo non ha comunque troncato definitivamente i rapporti con la Santa Sede perché ha fiducia nella capacità di Papa Bergoglio di fare finalmente pulizia ed inoltre il filantropo vercellese ha pure aggiunto, nella conferenza stampa, che la Giornata dei poveri sarebbe stata quest’anno ridotta ai minimi termini, qualora si decidesse di farla ugualmente, per il riacutizzarsi dell’emergenza Covid.

Di fatto, comunque Olmo chiuderà per ora i rubinetti al Vaticano (e di conseguenza non si svolgerà neppure il pranzo dei poveri a Vercelli, che era in programma la settimana prima, e cioè l’8 novembre, alla Scalise: ma anche questa eventualità sarebbe stata pure messa in forse dalla ripresa della pandemia), ma finanzierà, a sue spese, per una cifra complessiva variabile tra i 150 e i 180 mila euro, l’acquisto di tre unità mobili di Pronto intervento che donerà ai Comuni alluvionati nei giorni scorsi: Motta de’ Conti, Borgo Vercelli e Prarolo. Lo farà in piena collaborazione con la Protezione Civile regionale e provinciale (ed in particolar modo con Roberto Bertone, vice presidente del Coordinamento regionale) che gli indicherà dove acquistare i mezzi.

In cambio, Olmo chiede ai tre Comuni di utilizzare i tre mezzi (furgoni “Ducato”, muniti di tutto quanto serve per il soccorso) anche per trovare e organizzare un numero sempre superiore di volontari e di mettere a disposizione le tre unità mobili anche di altri Comuni, in caso di emergenza. In ogni caso i tre furgoni saranno regalati da Olmo ai tre Comuni – che  dovranno trovare uno spazio per custodirli – e su ciascuno di essi comparirà la scritta “Dono del Lupo Bianco al Comune di…”).

”Faccio tutto ciò – ha spiegato Olmo- perché non deve più succedere che interni Comuni o quartieri della città debbano aspettare diverse ore prima che arrivi qualsiasi tipo di soccorso: d’accordo c’erano famiglie da portare in salvo, e questa era la priorità assoluta di quel terribile fine settimana, ma gente che ha avuto le case e le cantine allagate avrebbe dovuto a sua volta essere soccorsa assai più celermente”.

In conferenza stampa, Olmo ha anche parlato del film che verrà girato sul Lupo Bianco (con inizio delle riprese in città  a gennaio), e ha mostrato l’invito ufficiale che gli è arrivato dal Presidente della Repubbica, Sergio Mattarella, per la consegna del cavalierato bianco del Coronavirus, assieme agli altri cinquantasei insigniti in tutt’Italia per la lotta al Covid, martedì 20 novembre alle 11,30: la cerimonia sarà trasmessa in diretta da Raiuno.

 

Edm

 

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