Il Nursing Up ringrazia Olmo per l’arrivo dei dispositivi di protezione e attacca la Regione: “Perchè non prende esempio da quest’uomo?”

Il Nursing Up, sindacato degli Infermieri Italiani e delle professioni sanitarie, in una nota ufficiale, ha inviato un nuovo grande ringraziamento all’avvocato Carlo Olmo di Vercelli che, “dopo aver donato una cifra ingentissima per l’acquisto di tre ventilatori necessari all’ossigenazione di pazienti in rianimazione” ha voluto dare seguito a quella che lui stesso ha definito “una promessa fatta agli infermieri” riuscendo a far arrivare dalla Cina, sempre su sua iniziativa e a sue spese, un cargo con gli strumenti di protezione invocati da giorni dagli stessi infermieri (leggi qui). Tali strumenti saranno messi a disposizione dell’ospedale di Vercelli.

“Una iniziativa straordinaria portata avanti da un privato, che dà la misura della grandezza di questa persona” aggiungono dal sindacato.

 

 

Il Nursing Up poi però non rinuncia a una nota velenosa verso la Regione denunciando come, in latre aree del Piemonte dove magari non ci sono filantropi del claibro di Carlo Olmo, le cose vadano assai diversamente.

“Ma perché la Regione non prende esempio da questa persona? – chiede il Nursing Up – È assurdo che un privato con la sua forza di volontà realizzi tanto, mentre la Regione, che dovrebbe governare la sanità nell’interesse dei cittadini, non riesca da giorni a dare seguito alle nostre continue richieste di protezione.

Registriamo casi incredibili e assurdi che ci vengono narrati dai colleghi nelle corsie degli ospedali, fatti paradossali come quello che ci è stato segnalato a Cuneo, al 118 dell’Asl Cuneo1, dove gli operatori vengono inviati sulle ambulanze a rispondere alle chiamate senza alcun dispositivo di protezione. Senza nulla addosso per proteggersi! E la stessa cosa accade e si ripete anche a Torino, ad Alessandria e in altre parti del Piemonte. Ciò per precisa direttiva, forse dettata dalla scarsità degli approvvigionamenti.

Ma ci rendiamo conto del rischio che noi infermieri e professionisti della sanità siamo costretti ad affrontare? È forse questa una gestione oculata di una situazione di tale emergenza?”

 

Claudio Delli Carri, segretario regionale del Piemonte e Valle d’Aosta del Nursing Up, poi, sottolinea: “Invio a nome di tutti gli infermieri, come già fatto qualche giorno fa, il nostro immenso ringraziamento all’avvocato Olmo: una persona dal cuore grande che con le sue lodevoli azioni dimostra come, uniti, si possa davvero fare la differenza.

Medito però anche sulla differenza tra la volontà di un privato e il comportamento della Regione la quale, invece, dovrebbe gestire al meglio per tutti i piemontesi la sanità. Ma come è possibile che un privato possa fare tanto e la Regione invece, al di là di parole, riunioni, e altre parole, faccia così poco per mettere in sicurezza gli infermieri e i professionisti della sanità che lottano contro questo virus?

Come sono possibili situazioni paradossali come quella di Cuneo, di Torino o di Alessandria, in cui gli operatori vengono inviati nelle emergenze del 118 senza dispositivi di protezione per espressa volontà della dirigenza?

Non è più tollerabile vedere infermieri che si proteggono con i sacchi dell’immondizia, con i fazzoletti usa e getta o con le pezzuole normalmente destinate all’igiene del corpo. Questa battaglia la si vince proteggendo chi deve curare i pazienti, non sperperando tamponi su personaggi asintomatici. Oggi, subito, la situazione deve cambiare, altrimenti saremo costretti, nostro malgrado, a trovare via di tutela dei nostri infermieri e operatori anche dal punto di vista legale.

Noi stiamo in corsia, come sempre a fare il nostro lavoro, ogni giorno, ma non possiamo fare la guerra al virus senza la sacrosanta minima possibilità di essere protetti”.

 

 

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