Non arrivano più i pannoloni a invalidi e anziani: la Regione si svegli

Senior woman looking at a diaper

Tecnicamente si chiamano “presidi per l’incontinenza”, ma non sono altro che quelli che comunemente si chiamano “pannoloni”. Ebbene, da almeno un paio di settimane la ditta che ha vinto l’appalto per consegnarli in Piemonte nelle farmacie o a domicilio non riesce più a distribuirli e per le persone anziane o invalide il problema è enorme. Per ora, la Regione non è ancora riuscita a risolverlo.

Tecnicamente funziona così. Il medico curante compila un piano terapeutico specializzato per ciascuna persona in cui viene indicata la necessità del suo cliente di avere a disposizione i pannoloni. Il piano viene inviato al Distretto sanitario che lo approva e, per via telematica, il nome degli interessati ad avere la fornitura vengono forniti alle farmacie o ai negozi specializzati nella vendita di questi “presìdi”.

A quel punto, l’utente del servizio sceglie se andare a ritirare i pannoloni in farmacia oppure se riceverli direttamente a casa. Solo che, come dicevamo, la ditta distributrice, che si chiama Saf, ora non sembra più in grado di fare né l’una né l’altra cosa, e le proteste sono un’enormità.

Sarà il caso che la Regione si svegli perché il problema riguarda tantissime persone e non è di poco conto. 

Edm

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