Oncologia a Vercelli: dopo l’attacco diretto dei sindacati, che hanno criticato la decisione della Regione di chiudere, ormai da più di un anno, il reparto dedicato ai malati di patologie cancerogene, sono alcuni gruppi di opposizione in comune, capeggiati dalla Lega, che intendono porre la questione all’attenzione del Sindaco, invocando un intervento.
Lo si apprende da una nota del capogruppo leghista stecco che segnala presentazione di una mozione “Che affronta per l’ennesima volta uno dei talloni d’Achille del sindaco Maura Forte che ha una scarsissima propensione al confronto con gli altri Sindaci e la Direzione dell’ASL nell’apposito strumento della Conferenza dei Sindaci dell’ASL presieduta dalla stessa”.
I firmatari della mozione, che sono oltre alla Lega il Movimento 5 stelle, Vercelli Amica e Forza Italia, ricordano “che le liste di attesa per un certo numero di prestazioni sanitarie fondamentali sono tutt’ora oltre il limite previsto massimo di 30 giorni per le prime visite specialistiche e 60 giorni per gli esami diagnostici” e che il Testo unico della Pubblica amministrazione prevede “che i sindaci abbiano un forte potere di intervento in casi di emergenza”. Per oncologia il documento sottolinea: “I sindacati CGIL-CISL-UIL in una lettera inviata alla Direzione ASL e anche all’Assessorato Regionale alla Sanità hanno evidenziato le gravi criticità̀ insorte dopo la cancellazione dei letti di Oncologia, sia in termini di organico che strutturali, con la persistenza della sola attività̀ di Day Hospital Oncologico. Tra le criticità̀ anche la riduzione dell’attività̀ dei letti “pre-hospice” per i malati terminali, del mini reparto denominato AMAP, precedentemente DOM”.
La richiesta unanime è dunque di spiegare “Quali misure si intendano intraprendere per abbattere le liste di attesa, il ripristino dei posti letto in oncologia e la possibilità per l’utenza vercellese di fruire sempre e con continuità anche in estate del servizio dei letti di “fine vita “ o “pre-hospice” per terapie palliative nel mini reparto denominato Amap. E poi la convocazione entro 30 giorni della conferenza dei sindaci, mettendo all’ordine del giorno gli stessi temi confrontandosi con i sindaci del territorio per approntare un documento comune di intesa con indicazioni precise da inviare all’Asl e al Consiglio regionale”.