Negli scorsi giorni il paese di Motta de’ Conti e le aree limitrofe, è stato invaso da un forte odore sgradevole derivante dallo smaltimento di gessi di defecazione da fanghi ad uso fertilizzazione. Il Sindaco, Emanuela Quirci, ha detto: “ Sono state numerose le lamentele dei cittadini, alcuni dei quali non riescono più a tenere nemmeno le finestre aperte, con conseguenti disagi. Comprendo si tratti di materiale purificato e regolarmente smaltito secondo i criteri della legge che lo permette…Tuttavia vorrei che tali legislatori potessero fare un giro nei nostri paesi per comprendere il disagio legalizzato che dobbiamo subire noi cittadini e imponessero alle ditte incaricate di posare questi materiali, di sotterrare gli stessi ad una profondità tale per limitare al minimo gli odori. Questo non avviene e pertanto noi dobbiamo, in pieno giugno, chiudere le finestre. Pertanto ho emesso un’ordinanza che impone alle ditte interessate di arare il terreno ad una profondità di almeno 22 cm. Questa operazione permetterebbe di mantenere gli odori tremendi che, invece, girati e mescolati solo con il terreno, rimangono liberi di girare per le nostre case. Spero che questo possa risolvere un minimo il problema in quanto, purtroppo, non ho altri mezzi per limitarlo”.
Home ZONE PROVINCIA DI VERCELLI Motta de’ Conti: ordinanza per smaltire i gessi da defecazioni, dall’odore nauseabondo,...
Chissà se al momento di
accettare la candidatura
a Sindaco
la dolce Emanuela
sapeva che avrebbe
dovuto occuparsi dei
” gessi di defecazione da fanghi
ad uso fertilizzazione ”
Penso che se lo aspettasse
e conoscesse già i termini del
” disagio legalizzato “,
da sempre
“patrimonio culturale”
di noi che viviamo o transitiamo
nella bassa vercellese.
Ha fatto benissimo
la dolce Sindachessa Quirci
(non solo dolce,
suppongo che si deterga
di profumi .. continuamente)
ad OBBLIGARE
“.. le ditte interessate
di arare il terreno
ad una profondità
di almeno 22 cm. ..”
In ossequio al + che adeguato detto:
“chi la fa la copra” (completamente).
Al termine
di una lunga
e difficoltosa
ricerca d’archivio
son giunto
alla conclusione
che i problemi
della Motta
Affaticarono
le menti
e i bulbi olfattivi
di tutti gli italiani
compresi i marchigiani
non solo a giugno
o luglio
ma anche prima
di tale mese.
E non da ora
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