Migranti e studenti, uniti per una partita di calcio

Riceviamo e pubblichiamo

 

Lo sport unisce: questo potrebbe essere in sintesi il senso dell’incontro di calcio che si è svolto mercoledì 17 aprile tra una rappresentanza della nostra classe (III BC del Liceo classico Lagrangia di Vercelli) e una rappresentanza dei ragazzi ospitati dalla Cooperativa Versoprobo, che si occupa dell’accoglienza e dell’integrazione dei richiedenti asilo in alcuni centri di Lombardia e Piemonte.

 

La partita, giocata presso il campo dell’oratorio San Giuseppe (gentilmente messo a disposizione da Monsignor Giuseppe Cavallone), è terminata con il risultato di 5 a 4 per i nostri avversari. Tutti si sono confrontati con entusiasmo, impegno e voglia di divertirsi, senza nascondere la voglia di vincere, con sano agonismo; hanno meritato gli applausi e il tifo dei ragazzi di altre due classi che sono stati accompagnati al campo dai docenti di educazione fisica. La partita è stata soprattutto un’occasione di incontrare, in amicizia, dei giovani come noi e di superare così ogni discriminazione di tipo razziale e culturale, facendo parlare solo il linguaggio universale dello sport, che abbatte le barriere e avvicina le diversità: perché lo sport unisce! La partita è stata una tappa del percorso che ha attraversato tutto l’anno scolastico e che ha coinvolto le materie di diritto, religione e educazione fisica. Infatti, nello scorso mese di dicembre abbiamo invitato in quattro appuntamenti alcuni migranti della Cooperativa Versoprobo nella nostra classe per parlarci del loro viaggio dai loro paesi di origine verso l’Italia.

Poi, l’11 gennaio, in occasione della manifestazione nazionale che vede l’apertura notturna dei licei classici (open night), abbiamo “messo in scena” il loro racconto. Poiché la serata era dedicata a Ulisse, abbiamo pensato a quei ragazzi come a moderni Ulisse, poichè, come l’eroe greco, sono lontani dalle loro terre e dalle loro famiglie, naufraghi su coste straniere e alla ricerca di un porto sicuro, una nuova Itaca, dove vivere in pace. Abbiamo fatte nostre le loro storie, intrise di sofferenza, espresse a fatica perché segnate da ferite ancora aperte, e tuttavia piene di speranza e di fiducia nel futuro.

 

Abbiamo quindi vissuto una serie di esperienze emozionanti e coinvolgenti. Il nostro auspicio è che questi momenti di incontro non siano episodi isolati, ma possano costituire l’avvio nella nostra scuola di una consuetudine di buone pratiche, volte all’apertura al dialogo e alla solidarietà. Perché sono queste le lezioni di educazione civica più autentiche ed efficaci!

 

 

Classe III B/C

Liceo classico Lagrangia Vercelli

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