Vercelli – Passano gli anni, e ormai sono ventidue, ma l’inventiva, lo stile, la classe della Camerata Ducale si accresce, di volta in volta di spunti sempre più ingegnosi e divertenti per aprire la strada all’Anno Nuovo.Ad esempio ieri sera, in un Civico stipato all’inverosimile, i nostri sono riusciti anche a combinareuna sorta di anticipazione del Concerto di Capodanno di Vienna, mandando a danzare un improbabile corpo di ballo (improbabile, ma non troppo, visto che uno dei danzatori era lo stesso Guido Rimonda, già allievo della scuola di Ballo di Susanna Egri).
Grazie ai buoni uffici di Luca Villani e alla squisita disponibilità del proprietario della prestigiosa dimostra vercellese, Carlo Sarasso, la Ducale è riuscita ad inserite nel Concerto di San Silvestro un notevole e divertente filmato ripreso sul bellissimo scalone e in alcune stanze di Palazzo Avogadro della Motta di via Duomo, quello, per capirci, in cui pernottò Napoleone Bonaparte e su cui Villani e Paolo Pomati hanno scritto un recente, magnifico libro.
E’ stato uno dei momenti particolarmente suggestivi di un concerto davvero divertente e raffinato, in cui il Civico e lo storico Palazzo vercellese si sono fusi in perfetta sintonia anche grazie alla regia di Giovanni Mongiano e alle riprese di Massimo Fonsatti.
Alro momento in cui il mix tra filmato e realtà è stato coinvolgente e spassoso, quello ricavato da uno egli episodi più esilaranti del film di Dino Risi “Noi donne siamo fatti così”. Nel film è Monica Vitti a prepararsi psicologicamente in casa e poi ad affannarsi per raggiungere l’orchestra in cui deve far suonare quattro volte i piatti; qui invece è stata la stessa Cristina Canziani a raccontare con grande autoironia (attraverso il filmato di Fonsatti) i preparativi per raggiungere l’orchestra del marito e suonare il triangolo.
Due tra i tanti momenti efficacissimi di un Concerto che – noi continuiamo a ripeterlo, anche se ci rendiamo conto delle difficoltà insormontabili della nostra proposta – dovrebbe essere ripetuto il giorno dopo, di pomeriggio, per accontentare tutto il pubblico che non riesce ad esserci alle 19,30 di San Silvestro.
Perché nelle due ore scarse (che sembrano volare) di spettacolo – introdotte con sobria intelligenza dal sindaco Corsaro che ha salutato l’assessore Gianna Baucero presente in sala: momento di grande commozione per tutti – abbiamo visto e ascoltato di tutto: musiche (con immagini) di film indimenticabili (da Via col Vento a Titanic, da Nuovo Cimema Paradiso a Psyco), canzoni – eseguite splendidamente da Laura Galigani e Loprenzo Tognocchi -, fotografie dell’anno che si andava a chiudere di Renato Greppi, con un acconcio accompagnamento musicale. Brani d’opera, sambe a valzer, scenette e marce degli auguri.
Il pubblico avrebbe voluto bis a ripetizione, ma incombevano i cenoni e il brindisi tradizionale nel foyer. Insomma, genio, misurata sregolatezza e raffinatezza. I marchi di fabbrica di un’orchestra tutta nostra. E guai a chi ce la tocca.
edm