Marco Belpoliti ha detto che «il vero collezionista è un bambino che ha appreso la difficile arte di abitare nelle cose che ha raccolto, senza fine». Ancor prima di lui il filosofo Walter Benjamin aveva affermato che il lato magico del collezionista lo si può osservare quando maneggia gli oggetti della sua vetrina, «non appena ne prende in mano uno, il suo sguardo ispirato sembra trapassare l’oggetto e perdersi nelle sue lontananze».
Non sappiamo se Andrea Vai ha mai letto Belpoliti o Benjamin, ma possiamo dire che si rispecchia completamente nelle loro parole. Per chi non lo conoscesse Andrea Vai è un trentunenne di Santhià mosso da una grande passione, quella di collezionare presepi. Attualmente ne possiede più di 550 e ogni anno, nel periodo natalizio, li espone, un po’ per giustificato vanto e un po’ per condividere con tutti lo spirito del Natale.
Ma quando è iniziata questa singolare collezione? Ci spiega Andrea quasi per caso: «i miei nonni materni, di ritorno da una vacanza in Umbria nel 2000, mi regalarono un presepe di terracotta che di tutti è anche quello a cui sono più legato». Da quel momento è stato un crescendo e ogni luogo che visita si trasforma in una ghiotta occasione per acquistare un nuovo pezzo. Ce ne sono anche di quelli artigianali, ovvero realizzati da amici o creati da lui utilizzando i materiali più disparati.
Altra domanda spontanea è chiedergli quali sono i “pezzi da novanta”, i presepi più pregiati della sua collezione. «Ne ho uno di vetro a lume preso a Venezia, poi un’icona di legno scolpito e dipinta a mano che ho trovato in Val d’Aosta a Gressoney-Saint-Jean, un altro d’argento proveniente dalla Persia e uno di zucca con statuine in creta che viene dal Perù». Il suo prossimo obiettivo è aggiungerne uno luminoso fatto di tubi di lampade per addobbare il suo balcone.
Insomma, ce ne sono davvero tanti. Per farsi un’idea della sua sterminata collezione Andrea Vai ha aperto pure un sito internet dove è possibile vederli tutti: https://andreatre.wixsite.com/presepi
m.m.