Concorso per Radiologia deserto, l’on. Tiramani: “Le scelte poco felici dell’ASL non premiano”

Ancora una volta si è verificata l’estrema difficoltà a reperire i medici necessari all’Asl di Vercelli con il concorso bandito per assumere quattro radiologi che è andato deserto.
Un fatto che ha scatenato la polemica dell’onorevole leghista Paolo Tiramani che in una nota critica fortemente le scelte dell’Asl in merito alla gestione dei concorsi.

 

L’on. Paolo Tiramani

“Che manchino gli specialisti è purtroppo noto – scrive Tiramani -, è un problema nazionale dovuto alla mancata programmazione da parte dei governi precedenti. Ma su tale grosso problema poi ci sono situazioni “particolari”, di livello locale, che aggravano la situazione a discapito dell’utenza della Sanità.
È il caso di Vercelli: un concorso per 4 posti di Medico Radiologo è andato totalmente deserto presso ASL Vercelli, come certificato dalla presa d’atto della direzione ASL del 27/12/2018. In altri Ospedali, pur periferici e remoti, la carenza di organico esiste, ma pare che per l’ASL Vercelli, per alcune specialità come Radiologia, stia diventando un ostacolo insormontabile. I motivi? Oggi i neo specialisti possono scegliere tra più posti di lavoro e lo fanno davvero, scelgono il meglio possibile; evidentemente le scelte poco felici della direzione ASL in materia di primari non premiano e questo si vede dalla difficoltà di attrarre nuovi professionisti”.

 

Tiramani poi prosegue: “Inoltre, un requisito vincolante per un concorso con lo scopo di intercettare giovani neospecializzati, dovrebbe essere quello di bandirlo a ridosso della data del conseguimento del diploma di specializzazione, vale a dire per l’anno in corso nel periodo tra dicembre e marzo, e non in un periodo a caso come è stato fatto, in autunno. Sarà la Direzione dell’ASL Vercelli a dover spiegare le proprie scelte sciagurate, non vorremmo dover pensare che davvero preferiscano esternalizzare la Radiologia alle strutture private, nel qual caso allora la risposta sarebbe fin troppo ovvia. A quel punto tanto varrebbe abolire la Struttura Complessa di Radiologia e che al Direttore Generale non venissero più pagate le retribuzioni di risultato, in maniera da ottenere un consistente risparmio di soldi pubblici per ruoli che, evidentemente, stanno fallendo nel loro compito”.

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