L’impresa di Antonello Bertulessi: il Giro del Piemonte in un solo giorno

Bertulessi a Superga

In assenza di gare i ciclisti, professionisti e amatori, se ne sono inventate di proprie per non fare scendere il tasso di adrenalina che li contraddistingue. Durante il lockdown, quando non si poteva uscire, le piattaforme virtuali come Zwift e Rouvy sono state letteralmente prese d’assalto. Ora per fortuna chi ama pedalare può farlo nel suo elemento naturale: la strada. Sempre rispettando le misure di sicurezza chiaramente. Tuttavia ciò non significa che non ci si possa mettere alla prova in altri modi.

Ad esempio nei giorni scorsi Emmanuel Buchmann, corridore della squadra tedesca Bora-Hansgrohe (quella dove milita il tre volte Campione del Mondo Peter Sagan), ha frantumano l’Everesting, prova che consiste nello scalare più volte una salita fino a raggiungere o superare il dislivello dell’Everest di 8.848 metri. Buchmann lo ha fatto in 7 ore e 28 minuti, ma purtroppo per lui il suo record non è stato omologato perché la prima ascesa è stata compiuta sul lato opposto della montagna scelta.

Vogliamo però raccontare l’impresa del cicloamatore di Ghislarengo Antonello Bertulessi che lunedì 1 giugno ha percorso in un solo giorno il Giro del Piemonte: 426 km e 2.200 metri di dislivello coperti in 13h 16′ all’invidiabile media di 32.1 km/h che, a dire il vero, con tutti i contrattempi del caso (imprevisti, strade rotte e sbagliate, incroci, semafori, soste), sarebbe pure più alta. Diciamo sui 38 km/h.

Antonello, come mai questa follia? «In questo periodo molto triste che abbiamo vissuto, è giunto il momento riprendere in mano la nostra vita e, per chi ha la mia stessa passione e sa quindi di cosa parlo, la bicicletta. Poco importa se non possiamo correre o gareggiare, perché alla fine il ciclista ama la bici, e non il numero sulla schiena. Chi ragiona così, mi spiace, ma non ha capito nulla della bellezza di questo sport e di cosa ti può dare».

È da questi presupposti dunque che è nato il Giro del Piemonte. «Quasi per gioco una sera mi è venuta l’idea di fare qualcosa che sopperisse alla mancanza di agonismo, qualcosa in onore della nostra Regione da dedicare a tutti gli sportivi piemontesi che si sono sacrificati in questi mesi mettendo alla finestra la loro passione per contribuire alla lotta a questo virus. Un Giro insomma per ricominciare a vivere».

Così Bertulessi, accompagnato lungo il tragitto dal triatleta Cristiano Tara (vincitore dell’Icon di Livigno nel 2017), si è svegliato nel cuore della notte, dopo un’abbondante colazione ha indossato la divisa gialla preparata apposta dal suo team Rodman Azimut, con cui ha colto prestigiosi successi nelle granfondo più impegnative, ed è partito alle 4 da Ghislarengo, la cittadina in cui vive, in sella alla sua Pinarello.

Il Giro, programmato seguendo una minuziosa tabella di marcia, completa di indicazioni alimentari da seguire scrupolosamente, ha toccato davvero tutte le province piemontesi ed è transitato nei luoghi simbolo della regione: Biella, La Serra, Ivrea, Basilica di Superga, Torino, Racconigi, Cuneo, Bra, Pollenzo, Alba, Asti, Alessandria, Casale Monferrato, Vercelli, Novara.

Un omaggio su due ruote al Piemonte e al ciclismo: Pollenzo è sede della celebre Università del Gusto e città di partenza della Bra-Bra, Superga è dove arriva la Milano-Torino, il cuneese è stato il palcoscenico di tante tappe memorabili del Giro d’Italia, le Langhe e il Roero sono rinomati per il vino, infine il vercellese, terra di riso, che il prossimo anno, assieme al Monferrato, ospiterà la granfondo Mangia e Bevi, inserita nella Coppa Piemonte del presidente Renato Angio.

Bertulessi ha pedalato con la sola forza delle sue gambe, ma un’impresa del genere non si termina senza l’aiuto di chi sta accanto: «Sì, ci sono dei ringraziamenti che vorrei fare. La mia squadra Rodman Azimut che non ha mai smesso di incitarmi; il mio preparatore Stefano Carughi di Top Vam; Francesco Ravera, organizzatore della Mangia e Bevi, che ci ha rifornito di sali e acqua negli ultimi 40 km; naturalmente Cristiano Tara, un amico che ha saputo darmi gli stimoli necessari nei momenti delicati; per ultima la mia famiglia che mi supporta e mi sopporta sempre».

Proprio la moglie Sonia e il figlio Tommy all’arrivo di Antonello hanno allestito un vero ristoro ricco di ogni ben di Dio, come quello che i ciclisti trovano durante le granfondo per recuperare le energie spese. Sì, perché tra i vari numeri elencati, ci siamo dimenticati di dire che Bertulessi ha consumato qualcosa come 8.595 calorie.

Massimiliano Muraro

Love
Haha
Wow
Sad
Angry

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here