Lettera al Presidente Mattarella: “La rovina di Leri offende la storia Risorgimentale d’Italia”

Riceviamo e pubblichiamo la lettera inviata da Giovani Ravasenga al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

 

 

 

 

 

Illustrissimo Signor Presidente della Repubblica Italiana

 

Prof. Sergio Mattarella

 

Le scrivo da Trino, cittadina in provincia di Vercelli, terra di risaie e di riso. Mi rivolgo ancora a Lei per una questione che non onora la Storia dell’Italia Unita e del Grande Statista che in epoca Risorgimentale ne fu il suo tessitore e protagonista, il Conte Camillo Benso di Cavour. Fu Consigliere Comunale di Trino, una presenza illustre della quale noi trinesi ne siamo orgogliosi.

 

Convinto liberale, politico, innovatore ed economista illuminato, di riconosciuta fama europea della quale era grande conoscitore e convinto sostenitore, molte delle sue azioni erano improntate a proiettare il piccolo Regno di Sardegna in un ampio contesto europeo di rapporti e di strategie commerciali con le potenze del tempo attraverso nuove vie di comunicazione. La galleria del Frejus è uno dei suoi grandi esempi.

 

Più volte Ministro e Capo del Governo Sabaudo, carattere forte e deciso, fu anche un valente agricoltore tanto da compiacersi per quella definizione. La sua grande passione per l’agricoltura, l’irrigazione e l’idraulica la scoprì giovanissimo proprio a Trino, nella grande tenuta di Leri di proprietà del padre Michele Benso che gli aveva affidato la sua gestione. Una grande azienda agricola a 12 km. da Vercelli e a 9 da Trino.

Per Cavour Leri fu sempre il suo grande affetto, più di Santena e più di Grinzane. Era il Suo rifugio nei momenti di difficoltà, quando le avversità politiche e non solo gli erano contrarie. Lui si rifugiava sempre lì, in quella grande casa; e tra quelle mura e quelle risaie ritrovava sempre se stesso. Leri fu meta di personaggi illustri, da Re Vittorio Emanuele, a Costantino Nigra, a Sir James Hudson, al Maestro Giuseppe Verdi, all’Agronomo Cosimo Ridolfi e molti altri.

 

Tra quelle mura nasceva un modello di innovazione agricola che Cavour esportò nell’Europa del tempo la quale gli riservava grandi apprezzamenti per le Sue indiscusse conoscenze anche in campo agronomico.

in quella casa sono nate anche molte delle idee e delle strategie che condussero all’Unità d’Italia. Il più grande capolavoro Cavouriano. Quel piccolo Borgo nel mezzo delle risaie per molti anni fu al centro della vita dello Statista fino alla sua prematura morte. Leri fu sempre un laboratorio di innovazione in campo agricolo e idraulico, lì era anche l’inseparabile amico e collaboratore Giacinto Corio. Tra quelle mura fu pensata la costituzione della Associazione di Irrigazione dell’Agro all’Ovest della Sesia una grande innovazione per quel tempo. Il Canale Cavour, la sua grandiosa opera, vanto dell’ingegneria idraulica di epoca Risorgimentale, ancora invidiata da tutta Europa che purtroppo Cavour non vide compiuta.

Il Borgo di Leri e Casa Cavour sono nel territorio del Comune di Trino e dal 2008 sono di sua proprietà (prima era ENEL). Fu il sottoscritto allora Sindaco, dopo anni di trattative a concludere l’accordo con Enel per la sua cessione al prezzo simbolico di mille euro.

 

Fu completamente abbandonato dal 1997, è stato oggetto di ruberie e di vandalismi di ogni sorta. Sono state rubate persino le tegole dei tetti, le scale e le ringhiere di Casa Cavour, le colonne delle scuderie ecc. ecc. tutto è avvenuto nella più totale indifferenza. Anche la Chiesa del Borgo ha subito ruberie e vandalismi.

Oggi Leri è completamente in rovina, la sua sorte è la conseguenza della più cupa indifferenza sia delle proprietà, precedente e attuale, che delle Istituzioni di ogni ordine e grado.

 

Uno stato di fatto del quale mi ero permesso di informarLa con la mia del 16 settembre 2016.

Signor Presidente, nel corso della Sua visita a Vercelli del 24 settembre 2016 in occasione della celebrazione del 150° anno dalla inaugurazione del Canale Cavour, le Sue parole pronunciato al Teatro Civico non sono state raccolte: “…. a muovere l’impegno di Camillo Benso di Cavour per la realizzazione del Canale che avrebbe portato il suo nome non fu estranea l’esperienza maturata alla guida delle aziende agricole vercellesi, a partire da Leri….. ” E poi ancora: “ …. Facciamo sì che questo anniversario segni anche l’orgoglio di un cammino di rinascita, dopo anni di abbandono, dei luoghi di Cavour in queste contrade, a partire da Leri, dove tutto questo ebbe inizio, valorizzando una testimonianza del passato …. “. Eppure in quel Teatro come pure nella Sua visita a Ovest Sesia erano presenti molti esponenti Istituzionali di grande rilievo come pure il Presidente della Fondazione Cavour.

 

Signor Presidente, purtroppo Leri è sempre più in rovina, preda ormai dei rovi dello scempio e del vandalismo, ma ancora più gravemente di una indifferenza a tutti i livelli che offende la Storia Risorgimentale dell’Italia e il Suo illustre protagonista.

Di questo stato di imperdonabile degrado e abbandono ho scritto a tutte le Istituzioni all’ex Ministro Franceschini, al Presidente della Regione Piemonte, all’attuale Ministro Bonisoli, a Lei Signor Presidente ma non ho mai ricevuto risposte.

 

Il Conte di Cavour e la Sua opera non può e non deve essere dimenticata, idee e strategie che nacquero tra le mura della sua amatissima Leri.

Purtroppo tutto è lasciato al degrado, all’incuria, all’indifferenza e all’abbandono. Mi domando Signor Presidente come si può conciliare la celebrazione di una grandiosa opera, quella del Canale Cavour e di Ovest Sesia, quando a poca distanza da Vercelli il simbolo della presenza Cavouriana è abbandonato al degrado, ai rovi e al vandalismo.

 

No Signor Presidente, io credo sia proprio inconciliabile. Leri va salvata e Lei può aiutarci coinvolgendo le Istituzioni. Alcune idee ci sono ma serve un sostegno autorevole. Il Suo Signor Presidente

Sono fiducioso che ciò avvenga in particolare la volontà di recuperare un patrimonio storico e Risorgimentale di grande valore meritevole della nostra profonda riconoscenza verso chi ha fatto veramente l’Italia partendo proprio dalle mura della sua casa di Leri; il Conte di Cavour.

 

Grazie Signor Presidente per avermi dedicato la Sua Illustre attenzione; confido molto in Lei.

 

Con Ossequio

 

Trino, 23 novembre 2018

 

Giovanni Ravasenga

 

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