Leale con i suoi carabinieri e le sue caricature: una gioia per gli occhi allo Studio 256

Serena Leale con la figlia Virginia alla mostra delle opere del padre (Foto Renato Greppi)

Grazie al suo allievo devoto e riconoscente, nonché pittore di grande talento, Ezio Balliano finalmente Francesco Leale  è tornato con le sue opere nella sua città, a 23 anni dalla scomparsa e a tredici dall’ultima importante retrospettiva. Tutto ciò è avvenuto oggoi, domenica 28 novembre, allo Studio d’Arte 256 all’omonimo civico di corso Libertà, appunto di Balliano, alla presenza della figlia di Leale, Serena, a sua volta apprezzata artista.

Da sinistra, Enrico De Maria, Serena Leale ed Ezio Balliano allo Studio 256 (foto Greppi)

Serena Leale ha messo a disposizione dello Studio 256 una trentina di quadri del padre ed Ezio Balliano vi ha allestito una bella mostra che copre l’intera vita del Leale pittore e caricaturista, sfoggiando le prime straordinarie caricature (tra le quali un geniale D’Annunzio e una fantastica autocaricatura) e le ultime opere: gessetti e olii di grande impatto con i soggetti prediletti: dai famosi carabinieri con gatto alle mondine in risaia alle visioni oniriche in cui compaiono gli amici di un’intera vita (come Pino De Maria) alle sfide epico-teologiche tra San Giorgio e il drago, passando da Pinocchio per finire alle rappresentazioni dell’amata Vercelli.

Ezio Balliano ha presentato la mostra (che ha scelto di collocare, dandole un posto privilegiato, nella sua Biennale a rotazione dedicata agli artisti vercellesi) ricordando quando egli, ancora bambino, fu scelto dal Cecco e portato a far parte del mitico cenacolo di artisti che si radunava in via dei Mercati, ed in cui “si respirava arte, arte e solo arte”.

Serena Leale (presente con la figlia Virginia Elia) ha sottolineato come papà Francesco fosse naturalmente portato ad essere sempre di buon umore, anche nelle sue opere affiora spesso anche il senso tutt’altro che ilare della vita; ed infine Enrico De Maria ha affermato che questa mostra organizzata da Balliano deve essere un incentivo del Comune ad organizzare una grade retrospettiva dell’artista, possibilmente nel 2023, a 25 anni dalla scomparsa, aprendo a Leale le porte di Arca. Hanno poi preso brevemente la parola anche il pittore e fotografo Fiorenzo Rosso ricordando che, con il professor Robbone, Leale era stato uno dei più assidui frequentatori di “Sudio Dieci”, nei primi anni di vita del Centro artistico vercellese, che proprio in questi giorni celebra i 50 anni di vita. Poi ha parlato con tenerezza dell’amico Leale anche il presidente dell’associazione che gli è dedicata “Gli Amici del Cecco”, Tony Bisceglia.

Numerosissimo il publico accorso al vernissage, con personaggi di spicco nella realtà cittadina come il presidente onorario  del Comitato manifestazioni vercellesi Giulio Pretti, il presidente degli Amici dei Musei Pier Luigi Pensotti  e il grande legatore d’arte Ivo Guzzon..

La mostra, che si pregia di un raffinato catalogo  (in copertina un carabiniere con gatto) resterà aperta fino al 12 dicembre  e si potrà visitare tutte le settimane, dal giovedì alla domenica, dalle 16,30 alle 19,30.

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