Le vaccinazioni in Piemonte da domenica 21 febbraio: si parte con gli over 80

Il Vaccino Day in Piemonte sarà domenica 21 febbraio con l’avvio della campagna di vaccinazione (con i prodotti della Pfizer e Moderna) per 358.242 persone dagli 80 anni in su, visto che 15.657 over 80 risultano già vaccinati nelle Case di Riposo.

Per quanto riguarda la nostra provincia sono 942 gli over 80 già vaccinati nelle Rsa, ne restano 15.903. La Regione conta di poter esaurire le vaccinazioni degli over 80 entro due mesi.

Ma per poter rispettare il cronoprogramma della cosiddetta “fase 1-C” (la 1-A e la 1-B riguardavano soprattutto gli operatori sanitari, ospedalieri e non) sarà indispensabile un sforzo organizzativo non indifferente. Lo sostengono sia il presidente dell’Ordine dei medici della provincia di Vercelli Germano Giordano, sia il segretario dei medici di famiglia Gianni Scarrone.

Visto che i vaccini utilizzati per questa prima fase saranno Pfizer e Moderna, che contemplano, soprattutto i primi, criteri di conservazione molto rigidi, l’indicazione è di far confluire gli over 80 in apposite strutture (che si stanno individuando in tutto il Piemonte) dove a vaccinarli saranno i loro stessi medici di famiglia. Ma su questa soluzione, osserva il presidente dell’Ordine Giordano, si è in attesa di un accordo con le associazioni di medici.

Gianni Scarrone annuncia che, a titolo personale (ma la categoria ne parlerà proprio in queste ore) sarebbe d’accordo “perché dobbiamo uscire al più presto da questo incubo, con purtroppo ancora centinaia di morti al giorno”. Scarrone osserva che in Piemonte i medici di famiglia sono circa 3500 e che quindi sarebbero un centinaio gli over 80 per ciascun medico da sottoporre al siero anti-Covid. “Personalmente – fa notare – io ho vaccinato circa 500 assistiti, in questi mesi per l’influenza”. E c’è inoltre da osservare che, nel caso che qualche medico non si sentisse di farlo, per varie ragioni, la Regione ha già previsto che i medici di base possano vaccinare anche gli assistiti di altri.

La vaccinazione del dottor Gianni Scarrone

Tuttavia, per poter aderire alla proposta della Regione, secondo Scarrone i medici di famiglia dovranno essere aiutati in modo consistente, con il coinvolgimento della Protezione Civile, della Croce Rossa, dell’Esecirto, dei volontari. Osserva: “Ci vuole ad esempio qualcuno che organizzi i trasporti degli over 80, che non sono in grado di raggiungerli con i loro mezzi, nei centri vaccinali; che stia con loro il tempo necessario per verificare effetti indesiderati e che li riporti casa. E poi i medici che in quel giorno specifico vanno a vaccinare dovranno essere sostituiti nei loro studi professionali da altri colleghi, dalla guardia medica, etc. Sono problemi che dovremo approfondire in questi giorni, e con urgenza, visto che il 21 febbraio è dietro l’angolo”.

Vaccinazioni a parte, la Regione demanda ai medici di famiglia anche la scelta delle priorità per quanto riguarda, nell’imminente fase “1-C” gli over 80, tenendo conto di fragilità e patologie varie dei loro assistiti. In sostanza, i medici di famiglia dovrebbero definire gli elenchi e caricarli sulla piattaforma regionale, a quel punto l’Asl avvisa per sms, mail o lettera gli interessati (inviando la comunicazione anche al medico di famiglia) e si procede con la vaccinazione. Durante la somministrazione della prima dose, viene ovviamente comunicata la data del richiamo.

Per ora la Regione ha individuato 61 centri vaccinali in Piemonte. In provincia di Vercelli i punti sono nove: alcuni già individuati con precisione, altri da definite. Nel capoluogo, ad esempio, dovrebbe essere a disposizione la Piastra dell’ospedale e una struttura messa a disposizione dal Comune. “Spero proprio – dice Germano Giordano – che l’amministrazione comunale metta a disposizione uno dei suoi Palazzetti dello Sport”

La vaccinazione del dottor Germano Giordano

In provincia, sono previsti centri vaccinali a Santhià, Gattinara, in Valsessera, in Alta Valsesia, Cigliano, Borgosesia e Varallo: in gran parte dei casi, questi centri troveranno spazio nella Casa della salute. Il sindaco di Trino, Daniele Pane, ha già protestano per l’esclusione della sua cittadina, e aspetta una risposta.

Infine, il problema dell’arrivo del vaccino Astrazeneca che l’Aifa raccomanda per gli under 55. Questa novità, non prevista originariamente dal piano regionale dei vaccini, potrebbe far invertire la fase 2 (over 60, soggetti a rischio, personale scolastico ad altra priorità) con la 3 (personale scolastico, servizi essenziali come le forze dell’ordine, carceri, luoghi di comunità, persone con pluripatologie moderate). Inversione motivata dalla disponibilità dei vaccini adatti solo agli under 55, e non  certo da un criterio oggettivo di priorità. Su questo però è prevedibile che si discuta, e anche a lungo.

Infine, la fase 4 riguarderà tutti gli altri soggetti escluse dalle prime categorie già vaccinate.

 

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1 commento

  1. E’ tutto spiegato. Non si dimentichi di chiedere ai pazienti se vogliono firmare il consenso informato. Nel caso in cui il nonnino producesse l’autografo su IConsent, non dovrebbe essere accettato.

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