Solo qualche giorno fa avevamo dato, con altri, la triste e inaspettata notizia della chiusura delle Officine Sonore (leggi qui), locale simbolo della musica a Vercelli. Poche parole, scritte sulla bacheca della pagina Facebook dai due gestori Mattia Ferrari e Monica Freddano avevano dato il là alla condivisine pubblica di una crisi che aveva gettato nello sconforto tutti gli amici di Officine: i tanti artisti che lì ci hanno suonato dal vivo, chi non aspettava altro che il fine settimana per andare in via Caduti sul Lavoro a godersi un paio d’ore di buona musica con a fianco l’immancabile birra e anche chi non le frequentava da un pezzo ma non per questo le aveva dimenticate.
Sembrava che tutto fosse deciso, che Vercelli si apprestasse a perdere un altro pezzo della sua vita culturale, e invece no. Perché le Officine Sonore non chiuderanno. Merito di un vercellese dal cuore d’oro, Carlo Olmo, Maestro Caposcuola dell’Accademia Shen Qi Kwoon Tai di Vercelli, che è intervenuto in prima persona dopo aver saputo della triste fine che avrebbero potuto fare le officine.

Olmo si è messo velocemente in contatto con Mattia Ferrari e lo ha invitato nella sua sede. Dopo aver ascoltato la situazione, ha deciso di aiutare finanziariamente Officine con un assegno da ben 30.000 euro “perché nei termini consentiti venga effettuato il conferimento per ripartire con tutto in regola e con tutte le buone intenzioni di far di nuovo decollare un marchio straordinario di musica e sano intrattenimento a Vercelli”, come recita la sua motivazione affidata a un comunicato arrivato nel pomeriggio. Un atto straordinario.
Carlo Olmo ha aggiunto di non volere entrare nella gestione amministrativa delle Officine, o nel direttivo del locale, che continuerà così a essere autonomo. Il suo, ha detto, vuole essere soprattutto un segnale: “di solidarietà nei confronti di un’attività che soffriva e non per cause sue. Laddove lo Stato mette i bastoni tra le ruote per un eccesso di burocrazia, credo sia giusto che il cittadino si impegni, quando può, per risolvere i problemi. Voglio immaginarmi le Officine Sonore come la Fenice che risorge dalle sue ceneri. Inoltre mi fa piacere che Vercelli continui ad avere uno spazio dove sia possibile fare musica di qualità”. E Vercelli, quindi, continuerà ad averlo, questo spazio, e magari una sera, ha raccontato scherzosamente Olmo, “sul palco del locale passeranno a cantare anche The Graceland&Band, il progetto che propone la musica di Simon&Garfunkel” capitanato proprio da lui stesso.
Chi è rimasto senza parole è un emozionato e incredulo Mattia Ferrari: “Ormai ci eravamo rassegnati all’inevitabile chiusura – spiega il titolare di Officine – L’intervento di Carlo Olmo è stato non solo provvidenziale, ma un’autentica manna dal cielo. Ora dobbiamo fermarci e valutare con attenzione perché la liquidazione della vecchia società è già stata messa in atto. Occorrerà formarne una nuova e studiare come muoversi. Ma siamo entusiasti. Vogliamo assolutamente rimanere a Vercelli e riaprire il nostro locale. Bisogna solo capire prima di tutto dove e quando”.
In sostanza le Officine Sonore non riapriranno nell’immediato, prima vanno risolte le questioni burocratiche e legali. Ma torneranno, di certo. L’ultima serata annunciata, quella che avrebbe dovuto essere del commiato, quella del 5 gennaio 2020, sarà, alla luce di quanto successo, ben diversa: quella di un nuovo futuro. Perché sono state poste le basi affinché il locale possa proseguire nella sua attività artistica e musicale. Se lo farà ancora nello spazio di via Caduti sul Lavoro è ancora da decidere.
Ciò che è certo, però, è che oggi, come in una sorta di “miracolo di Natale” con lo straordinario gesto di un “angelo” vercellese, una parte importante della cultura musicale della nostra città potrà proseguire a vivere.





