L’assessore regionale Carosso: “Chiariamo cosa si può fare, aree attenzionate non rosse”

L’assessore regionale Fabio Carosso, sul suo profilo Facebook, ha pubblicato in serata un riassunto delle misure restrittive in Piemonte che spiega anche il significato di ogni disposizione, chiarendo che le aree con i limiti maggiori non sono comunque zona rossa. Un aggiornamento che vuole in qualche modo rassicurare sulla situazione in Piemonte.

 

L’assessore regionale Fabio Carosso

Ecco quanto scritto da Carosso:

Asti, Alessandria, Novara, Vercelli e il VCO non sono una zona rossa bensì una zona attenzionata come altre 10 province per cui sono state predisposte delle restrizioni in più rispetto al resto dell’Italia.

E’ consentito recarsi al lavoro senza limite alcuno, sia all’interno delle aree attenzionate che all’esterno.

Per agevolare i controlli il datore di lavoro dovrà fornire al personale un documento (tessera o simili) che comprovi il rapporto di lavoro, mentre i liberi professionisti e gli artigiani dovranno avere al seguito idonea documentazione.

Per gli abitanti di centri ove non ci sono negozi è consentito recarsi nel centro più vicino per provvedere agli acquisti necessari per la vita quotidiana.

Sono consentiti gli spostamenti per le cure ospedaliere, ambulatoriali, l’approvvigionamento di farmaci.

E’ consentito rientrare presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Non sono previsti posti di blocco stradali.

Non c’è il blocco delle merci in modo da consentire alle aziende di poter proseguire l’attività

I supermercati continueranno ad essere riforniti.

Per tutte le attività lavorative che richiedono assembramento di persone (per esempio sala di attesa), il titolare deve adottare le precauzioni necessarie a garantire la distanza minima prescritta.

Non c’è nessuno stop a treni e aerei, resta la disposizione che invita a partire solo se strettamente necessario.

Bus, tram e metropolitane restano regolarmente in funzione, resta valida la richiesta di osservare la distanza di sicurezza di un metro tra una persona e l’altra.

Aggiunge poi Carosso: “Riduciamo i momenti di socializzazione ed adottiamo tutte le precauzioni di igiene che sono state ricordate in questi giorni.

Solo se ognuno di noi farà la sua parte riusciremo ad uscire velocemente da questa emergenza”.

 

 

Intanto nel bollettino serale del numero di contagi diffuso dalla Regione, si registrano tre decessi all’ospedale di Tortona, identificato come Civid Hospital.

Nel pomeriggio è arrivata la conferma della positività al “coronavirus covid-19” di tre pazienti deceduti tra la notte scorsa e questo pomeriggio all’ospedale di Tortona. Si tratta di due uomini, uno di 81 anni di Pontecurone e uno di 75 anni di Rosignano Monferrato, e di una donna di 90 anni di Carezzana.

Tutti presentavano un quadro clinico compromesso.

Nel complesso, il numero dei deceduti positivi al virus in Piemonte sale a nove, compreso l’uomo di 75 anni, anche lui con patologie importanti pregresse, deceduto ad Alessandria.

Alle 19 i numeri dicevano che sono 373 le persone risultate positive al test del “coronavirus covid19” in Piemonte.

Risultano 295 le persone ricoverate in ospedale. Di queste, 45 si trovano in terapia intensiva.

Sono in isolamento domiciliare fiduciario 69 persone. Nove i deceduti.

Finora sono 1.700 i tamponi eseguiti complessivamente in Piemonte, di cui 1.327 sono risultati negativi.

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