L’appello di Marco: “Aiutatemi ad avere una protesi bionica per la mia gamba che non c’è più”

Tantissimi vercellesi si stanno mobilitando per l’appello lanciato via Facebook da un giovane di Borgo Vercelli, Marco Canella, 19 anni, che un anno fa, il 20 luglio 2022, ebbe un grave incidente motociclistico a Spotorno, per il quale subì l’amputazione della gamba destra, seguito da un lungo periodo di riabilitazione al Trompone,.

Marco però non s’è perso d’animo, non si è auto-compianto, e con una forza di spirito che tanto ricorda quella di un altro giovane Marco, l’atleta paralimpico Marco Pentagoni, che ha dovuto subire un’amputazione analoga, ha innanzitutto conseguito la maturità all’Itis e poi ripreso ad allenarsi per giocare a basket, come faceva prima della squadra vercellese dei Rices, stavolta però in carrozzella, per una società torinese, e ha pure ripreso ad andare in moto, la sua grande passione.

Adesso però Marco Canella ha un sogno che ha appunto esplicitato su Facebook qualche giorno fa, proprio nell’anniversario del suo incidente: poter usufruire di una protesti tecnologicamente avanzata che gli consenta di migliorare sensibilmente i suoi movimenti quotidiani. Ha avuto la possibilità di provare questa protesi, bionica  il “ginocchio Genium”, e ha commentato “Finalmente ho avuto modo di provare il ginocchio Genium della Ottobock, con questo ho belle sensazioni e mi sento molto più sicuro rispetto al mio”.

C’è però un problema, questa protesti bionica costa tantissimo, ed è per questa ragione che Marco ha deciso di aprire una raccolta di fondi, che ha chiamato spiritosamente “Una mano per una Gamba” sulla piattaforma Go.Fund.Me. In pochi giorni, le donazioni sono arrivate a quota 10 mila euro, ma ne occorrono molti di più: quello di arrivare alla protesi bionica per Marco non è un semplice sfizio: la sia amputazione è stata molto profonda, e parte dalla parte superiore della gamba. Per queso motivo una protesi-base non può che aiutarlo in piccola parte.

Intanto il territorio si sta mobilitando per lui: si pensa di organizzare tornei di basket benefici, ma anche altre iniziative per rimpinguare vla raccolta fondi.

Ecco l’appello che Marco ha lanciato due giorni fa sulla sua pagina Facebook:

“20 luglio…data che non potrò mai dimenticare.
Esattamente un anno fa, l’incidente che ha cambiato per sempre la mia vita.
Avevo una vita ‘normale’ed è questa normalità che ho cercato di ritrovare durante questo anno, purtroppo senza successo.
Mi sono impegnato nello studio e nello sport, ho cercato di intrattenere relazioni… insomma, ho cercato di fare una vita ‘normale’.
Come potrete immaginare, di ‘normale’ non c’è più nulla e, in occasione di questo anniversario, ho capito che la definizione ‘normale’ mi va un po’ stretta…..
Non voglio più inseguire la normalità, voglio vivere una vita STRAORDINARIA e tutto diventerebbe più semplice se potessi disporre di una protesi tecnologicamente avanzata come quella che ho potuto provare nei giorni scorsi, con la quale riuscirei a camminare molto bene e a sentirmi sicuro di me, sia negli spostamenti quotidiani, sia nel relazionarmi con gli altri.
Mi pesa molto doverlo fare perché sono testardo ed orgoglioso…e vorrei poter sempre farcela da solo, senza chiedere mai..ma in questo momento devo chinare il capo e chiedere una mano, oddio..una MANO…., piuttosto UNA MANO PER UNA GAMBA.
Ho deciso di aprire una raccolta fondi e affidarmi al buon cuore di chi vorrà e potrà dare un piccolo o grande contributo.
Ringrazio in anticipo chi parteciperà, chi condividerà al fine di una maggiore visibilità…e anche chi non lo farà ma continuerà a seguirmi ed incoraggiarmi.
Anche sentire la vicinanza di tante persone, è un aiuto, quindi…. comunque vada, GRAZIE A TUTTI”.