La Regione sta creando una sorta di inventario dei ghiacciai critici della nostra Regione. Lo ha detto all’assessore alla Difesa del suolo Marco Gabusi oggi in Consiglio regionale in risposta a un question time di Marco Grimaldi, Luv. “Il ritiro dei ghiacciai è la manifestazione più evidente di un cambiamento climatico in atto. Ciò che desta maggior preoccupazione è la progressiva accelerazione del ritiro che impone una revisione degli scenari climatici più ottimistici predisposti dagli scienziati” aveva scritto in una nota il Comitato Glaciologico Italiano e partendo da questo il consigiere Grimaldi (Luv), aveva chiesto all’assessore Gabusi di illustrare il Piano di monitoraggio dello stato di salute di tutti ghiacciai piemontesi e le azioni che s’intende mettere in campo per identificare gli ambienti di alta montagna più fortemente soggetti al crescente rischio di crolli di ghiaccio e roccia.
“Stiamo lavorando, in collaborazione con Arpa Piemonte, alla redazione di un inventario dei siti noti per criticità legati alla dinamica glaciale già oggetto di provvedimenti e/o interventi – ha sottolineato Gabusi – a questo seguirà la promozione di un tavolo di confronto con i soggetti ordinariamente impegnati nello studio dell’evoluzione dei ghiacciai piemontesi (Università, Politecnico, CNR IRPI, CAI, ecc..) al fine di verificare l’attuale quadro e ulteriori situazioni di particolare vulnerabilità. Sarà importante realizzare un coordinamento e un confronto con le Regioni alpine e procedere ad una valutazione di possibili approfondimenti per ambiti di rischio potenziale”.
“Lavoreremo poi – aggiunge l’assessore – alla promozione di campagne d’informazione e sensibilizzazione rivolte agli escursionisti sui rischi naturali in ambiente di alta quota. In merito alla relazione fra lo stato di salute dei nostri ghiacciai e il cambiamento climatico, l’assessorato all’ambiente si è fatto recentemente promotore di una convenzione tra Club Alpino Italiano, Museo Nazionale della Montagna “Duca degli Abruzzi”, Consiglio Nazionale delle Ricerche e Arpa Piemonte, allo scopo di condividere ricerca e dati al fine di potenziare la conoscenza dei nostri ambienti alpini e dei ghiacciai. Il primo studio verrà svolto a Balme (Torino) sul bacino glaciale della Bessanese al rifugio Gastaldi, tra i 2.580 e 3.601 metri di quota, identificato quale area di studio proprio perché l’evoluzione legata ai cambiamenti climatici risulta molto intensa”.
“La Tragedia della Marmolada deve far aprire gli occhi a chi vuole trasformare le alpi in parchi giochi con EliTaxi e Eliski per la caccia ai cervi – dice Grimaldi – Manca la condivisione del problema con gli enti locali. E poi, sarebbe utile ad esempio, non sospendere con la stagione estiva i puntuali bollettini del rischio valanga invernali ”.