La Regione punta ad avere più di 1000 posti di terapia intensiva in caso di una terza ondata di contagi

La Regione ha predisposto un piano, trasmesso a tutte le Aziende sanitarie del Piemonte, che ha l’obbiettivo di aumentare ulteriormente i posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva a disposizione negli ospedali piemontesi nell’ottica di essere “preparati” in modo ancora più efficace a nuovi picchi pandemici.

 

Arriveranno a 774 i posti letto in terapia intensiva (ossia 160 più di quelli di oggi) che il sistema sanitario regionale potrà mettere in campo nell’ipotesi che alla seconda segua anche una terza ondata epidemica da coronavirus Covid-19.

 

La scorsa settimana si è conclusa la procedura d’urgenza bandita da Scr, su mandato del Dirmei, per l’acquisto delle attrezzature necessarie ad attivare gli ulteriori 160 letti di rianimazione nei principali ospedali piemontesi, che andranno ad aggiungersi alla dotazione di 327 posti strutturali disponibili all’inizio dell’epidemia e agli ulteriori 287 provvisori che gli ospedali sono stati in grado di allestire in fase emergenziale.

 

Tutto ciò, prima ancora che vengano realizzati gli altri 299 posti del piano Arcuri, per i quali la Regione è stata autorizzata a procedere soltanto nel mese di ottobre.

 

“Sull’incremento dei posti letto di terapia intensiva – osserva l’assessore regionale alla Sanità del Piemonte, Luigi Genesio Icardi – la Sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti immediatamente attivabili. Ora si aggiungono 160 nuovi posti, già in fase di realizzazione, con un investimento di 22 milioni di euro deciso a settembre, prima che diventasse operativo il piano Arcuri. Ricordiamo infatti che tale piano prevede l’attivazione di ulteriori 299 posti in più rispetto a quelli di cui stiamo parlando. Complessivamente cosi, quando anche i posti del piano Arcuri saranno attivi, il Piemonte potrà contare su un totale di 1.073 posti letto di terapia intensiva, tra strutturali e funzionali. Parallelamente, sempre la Regione ha provveduto ad acquistare le apparecchiature per allestirne ulteriori 120 posti di terapia subintensiva, che si aggiungeranno ai 135 esistenti e ai 305 del piano Arcuri, per un totale di 560 posti letto”.

 

Il professor Sergio Livigni, coordinatore per l’Unità di Crisi dell’area sanitaria ospedaliera: “Per aumentare i posti letto in terapia intensiva e sub-intensiva abbiamo seguito alcuni criteri: abbiamo individuato i centri hub, gli ospedali con maggiore possibilità di trattare i pazienti ed in grado di trasformare i posti letto disponibili in posti letto strutturali. Abbiamo voluto aumentare i posti letto in terapia intensiva ma anche quelli in sub-intensiva che sono altrettanto importanti per il trattamento dei pazienti. ”

I 774 posti letto su cui potrà a breve contare il Piemonte sono così suddivisi per provincia:

 

Torino città (262): AOU Città della Salute e della Scienza (132), Asl Città di Torino (98), 32 AO Mauriziano (32);

Torino area metropolitana (133): AOU San Luigi (24), Asl To3 (33), Asl To4 (48), Asl To5 (28);

Cuneo (115): Asl Cn1 (41), Asl Cn2 (26), AO Santa Croce e Carle di Cuneo (48);

Alessandria (84) : Asl Al (48), AO Santi Antonio e Biagio e Cesare Arrigo (36);

Novara (72): AOU Maggiore della Carità di Novara (48), Asl Novara (24);

Vercelli (32): Asl Vc (32, ossia 16 a Vercelli e 16 a Borgosesia);

 

VCO (28): Asl Vco (28);

Asti ( 24): Asl Asti (24);

Biella (24): Asl Biella (24).

 

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3 Commenti

  1. la Sanità regionale ha compiuto uno sforzo gigantesco. Nella prima fase della pandemia ha triplicato le disponibilità, passando da 327 a 614 posti immediatamente attivabili

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