La pluralità d’informazione va tutelata in un contesto di crisi per tutti. Postivo salvaguardare il patrimonio delle testate locali

 

 

In queste poche righe vorrei parlare un po’ di noi. Certo, non è mai elegante raccontare di sé, ma in questo caso pare opportuno. Le testate giornalistiche locali, siano esse stampate su carta, oppure online, hanno svolto in questi difficilissimi mesi un ruolo fondamentale. Esse sono state, assieme agli organi d’informazione nazionali, un vero insostituibile strumento attraverso cui i cittadini hanno potuto orientarsi nei giorni dell’emergenza, tra allarmi e necessità, trovando sempre, spesso in tasca a portata di mano e di “tap”, sui tablet o sugli smartphone, e a volte, come nel nostro caso, in modo del tutto gratuito, tutte quelle informazioni di cui avevano e hanno necessità nell’emergenza Covid. Non solo, per fare ciò, ossia informazione e un irrinunciabile servizio alla gente, centinaia e centinaia di giornalisti hanno continuato a lavorare, anche in situazioni assai difficili, per documentare giorno per girono, ora per ora, quanto accadeva al di fuori delle mura di chi era ed è costretto in casa.

 

Oggi come non mai i giornali e le testate online sono stati compagni di viaggio preziosi in settimane tanto difficili. Un patrimonio di cui, spesso, si dà per scontata l’esistenza e la sopravvivenza. Tralasciando, solo per non dilungarmi troppo, il valore intrinseco che andrebbe sempre raccontato e difeso, che ogni testata porta in dote, un patrimonio culturale, storico, sociale, di libertà e di testimonianza che una volta perso non può essere recuperato, va detto che anche per le testate locali il periodo è difficilissimo. Chi vive di soli introiti pubblicitari sta facendo di tutto per sopravvivere in un contesto di crisi generale, in cui sovente i clienti (giustamente preoccupati per futuro delle loro attività) hanno cancellato, ristretto o anche solo rimandato i loro investimenti in pubblicità, facendo così drasticamente diminuire la “benzina” di molti di noi. Perdere però la pluralità e la libertà d’informazione che garantiscono le tante testate locali del Piemonte, sarebbe un depauperamento inaccettabile della democrazia e della libertà di espressione.

Insomma, i tempi sono complessi per tutti.

Per cui, in questo contesto, assume a mio modo di vedere una rilevante importanza qualsiasi segnale che le istituzioni lancino nella direzione di voler salvaguardare tale patrimonio. È dunque con questo spirito positivo che accolgo con favore l’iniziativa del Gruppo regionale della Lega Salvini Piemonte, che ha depositato un Ordine del Giorno, su proposta del Consigliere Riccardo Lanzo, in cui viene chiesto alla Regione di attivarsi a sostegno di tutte le testate on line e i giornali locali trovando risorse nel piano “Riparti Piemonte”. Il documento suggerisce lo stanziamento di risorse atte al sostegno delle emittenti radiotelevisive e testate on line locali, tramite l’acquisto di spazi per divulgare le misure contenute nel piano “Riparti Piemonte”, promovendo il Piano anche tramite le testate ed i media piemontesi, in modo da garantire sia adeguata diffusione delle stesso a favore di imprese e privati, sia un ulteriore sostegno a titolo di acquisto di spazi pubblicitari sui media locali.

Una mano tesa verso quella pluralità d’informazione che è, e deve rimanere per sempre, un patrimonio inalienabile della nostra regione.

 

Luca Avenati

 

 

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