La decima tappa della Staffetta delle Penne Nere partita da Vercelli “città alpina al cento per cento”

La partenza della Staffetta da piazza Cavour (foto Greppi)

Stamane, alle 9,15, con un quarto d’ora di anticipo rispetto a quanto previsto, è  partita da piazza Cavour la decima tappa della Staffetta Alpina Ventimiglia-Trieste, organizzata dall’Ana per celebrare il 150° anniversario di fondazione del Corpo.

Dopo l’alzabandiera, hanno portato i saluti istituzionali il vice sindaco Massimo Simion e il capo di Gabinetto della Prefettura Giacomo Toma. Poi l’intervento del presidente dell’Ana provinciale Piero Medri, che ha ribadito con orgoglio il diritto di Vercelli, città di pianura, di essere considerata a tutti gli effetti città degli Alpini, anche grazie ai nomi degli illustri Caduti delle Penne nere: primi fra tutti i fratelli Garrone.

E poi il capitano  Vittorio Varese di Cigliano, medaglia d’oro al valor militare per la conquista del Monte Nero nel giugno del 1915; il primo dei quattro  Beati alpini, don Secondo Pollo; ed infine la provincia di Vercelli ha dato anche i natali al compositore dell’Inno degli Alpini, il trinese Eugenio Palazzi. Noi ci permettiamo di aggiungere il più importante pittore vercellese del Novecento, il capitano Umberto Ravello, caduto il 13 dicembre del 1917 sul massiccio del Grappa: aveva già 36 anni e poteva anche evitare di andare al fronte: ma ci andò ugualmente perché non era giusto che tanti suoi amici fossero lì a combattere per la Patria, e lui no.

L’intervento del colonnello Renna (foto Greppi)

Il concetto di Vercelli “città alpina a pieno titolo” è stato poi ripreso anche dal colonnello Mario Renna, per poco meno di un decennio portavoce ufficiale della Brigata Taurinese, cittadina onoraria di Vercelli. Renna ha ricordato come i anche i due “creatori” del Corpo degli Alpini, il capitano di fanteria Giuseppe Domenico Perrucchetti – poi generale e senatore -, di Cassano d’Adda, e il generale e Ministro della Guerra Cesare Ricotti Magnani, di Borgolavezzaro, non fossero nati e vissuti in località montane. Ha quindi detto il colonnello Renna: “Vercelli è città alpina al cento per cento”.

Prima della partenza della Staffetta (composta da atleti del Gruppo Sportivo degli Alpini e da militari del Reggimento Nizza Cavalleria c’+ stato anche un breve intervento del consigliere nazionale Ana Paolo Saviolo. Erano presenti, tra gl altri, con i Gruppi vercellesi delle Penne Nere, e di città vicine, come Biella, anche il revisore dei conti nazionale dell’Ana Gian Domenico Ciocchetti e il vice presidente alpino del Consiglio comunale Gianni Marino.

 

La Staffetta ha quindi percorso via dei Mercati, piazza Palazzo Vecchio (detta dei Pesci), piazza Massimo d’Azeglio, via Castelnuovo delle Lanze, via Foa, corso liberà e ha raggiunto piazza Cugnolio, dove è stata caricata su pulmini per raggiungere il Torrione di Vinzaglio  e poi proseguire verso Vinzaglio, Confienza, Robbio, Nicorvo e Borgolavezzaro, dove sarà reso omaggio al generale Magnani. Successivo trasferimento in pulmino, quindi, verso Bellinzago, Badia di Dulzago, Sologno, Caltignana, Veveri e Novara. La tappa del giorno successivo, l’undicesima, che partirà appunto da Novara, sarà l’ultima in territorio piemontese.

Ecco altre immagini di Renato Greppi della cerimonia

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1 commento

  1. Che Vercelli sia ben presene nel “mondo” dei nostri alpini è evidente .. quindi, se un giorno si tornerà alla leva obbligatoria (o, per lo meno .. semi-obbligatoria, come s’usa oggidì in Italia) dovremmo ricordarcelo;
    anche le caserme dismesse non mancano ..

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