Inaugurata questa mattina la nuova ala dello Scientifico che sostituisce quella lesionata nel 2012 dal terremoto in Emilia

Finalmente, dopo undici anni, il Liceo Scientifico di Vercelli ha di nuovo tutte le sue dieci classi di cui dovette privarsi, all’improvviso, dopo il terremoto in Emilia Romagna del 29 maggio 2012 che lesionò la struttura che era stata aggiunta al corpo principale della scuola all’inizio degli Anni Novanta.

Dopo il recupero del vecchio Lavatoio, da parte del Comune, che lo aveva trasferito alla Provincia, sei di quella aule erano già state recuperate (la ristrutturazione ad utilizzo scolastico della struttura era avvenuta nel 2014), ora è toccato alle ultime quattro (più le biblioteche ed i laboratori) e la nuova struttura -con gli studenti che hanno potuto subito utilizzarla nel primo giorno di scuola – è stata inaugurata questa mattina alla presenza di un fitto stuolo di autorità, con la neo dirigente scolastica, Rossella Talice e con colei che la ha ceduto in questi giorni la direzione dell’istituto, dopo ben un decennio, Paoletta Picco.

Paoletta Picco e Rossella Talice

C’erano, tra gli altri,  il presidente della Provincia Davide Gilardino, il sindaco Andrea Corsaro, il sottosegretario Andrea Delmastro, l’on. Emanuele Pozzolo, l’assessore regionale all’Istruzione Elena Chiorino, il consigliere regionale (e presidente della Provincia quando l’ala lesionata venne prima chiusa e successivamente abbattuta) Carlo Riva Vercellotti, il consigliere provinciale delegato all’Edilizia Scolastica Pier Mauro Andorno, l’assessore comunale alla Manutenzione dell’Edilizia scolastica Patrizia Evangelisti, l’arcivescovo Marco Arnolfo, la vice prefetto vicaria Cristina Lanini, il “provveditore agli Studi” Concetta Parafioriti ed i rappresentanti delle ditte che hanno  costruito la nuova struttura scolastica, per una spesa complessiva di circa 2 milioni: le imprese “Manutenzioni Srl”, “Bona 1858”, “Vecchio” e “Fùrnari”.

Ci sono voluti tanti anni per arrivare al risultato a causa di problemi burocratici eterni, non ultimi il “patto di stabilità” che non aveva consentito alla Provincia di operare pur avendo i soldi per farlo, e poi tantissimi altri cavilli. Era stato bravo il sindaco Corsaro a fiutare subito l’occasione di poter acquisire dalla Regione l’ex Lavatoio perché gli studenti che avevano dovuto rinunciare da un momento all’altro alle loro aule, e finire l’anno scolastico 2011/12 in cortile, erano poi stati trasferiti in altre strutture, dall’Itis alla stessa Sala delle Tarsie, dove si riunisce il Consiglio provinciale.

L’opportunità di recuperare l’ex Lavatoio pubblica è stata sfruttata nel migliore dei modi e oggi la struttura (che ospita sei delle dieci classi cancellate dopo il terremoto del 2012) e la quella inaugurata oggi sono di fatto legate perché il tratto di vicolo Olivero dove si fronteggiano è stato chiuso con un cancello per decisione di Corsaro, facendo sì che ora il corpo principale del Liceo in corso Palestro e le due “ali” staccate siano tornate di fatto ad essere una sola cosa.

La nuova ala, all’avanguardia tecnologica, con mega pannelli solari, climatizzazione, etc. è tra l’altro dotata di una terrazza con vista panoramica molto suggestiva

Prima del taglio del nastro da parte della autorità, la struttura ed i presenti (in cortile c’erano le prime classi del Liceo ad assistere all’inaugurazione), erano stati benedetti dall’arcivescovo.

Altre immagini della mattinata

 

 

 

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1 commento

  1. IL TAGLIO DEL NASTRO e LA PARTENZA
    All’inaugurazione c’erano tutti,
    autorità d’ogni sorta
    e, poco lontano, gli studenti osservavano,
    senza tradir nessuna noia,
    con gli occhi rossi e il cappello in mano
    .. finalmente, con un tal manufatto
    da OGGI, c’è da starne certi
    al proprio dovere NON vengono meno.

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