Inaugurata la nuova area chirurgica del Sant’Andrea

Dieci stanze dotate di tutte le attrezzature sanitarie di ultima generazione, bagno privato (accessibile anche a persone disabili) e impianto di aerazione modulabile, per creare pressione negativa nel caso in camera fosse presente un malato infettivo. Per un totale di venticinque posti letto. Sono questi i numeri della nuova area chirurgica dell’Ospedale Sant’Andrea di Vercelli, inaugurata questa mattina dal Sindaco Andrea Corsaro e dalla direttrice dell’Asl Chiara Serpieri, il tradizionale taglio del nastro. La struttura è solo la prima parte di un progetto che prevede l’allestimento di una seconda area chirurgica, speculare a quella appena inaugurata, che andrà ad occupare l’ala opposta del piano, il cui inizio dei lavori è previsto per lunedì 10. Un’opera molto importante per il nosocomio vercellese, realizzata a tempo di record grazie all’impegno economico di Asl Vercelli, Comune di Vercelli e Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli.

 

“Questa nuova area – ha spiegato la manager Asl Chiara Serpieri – rientra in un programma di lavori di riqualificazione dell’ospedale che già era stato avviato e la cui urgenza è stata resa ancora più pressante con il sopravvenire dell’emergenza-Covid. Un’emergenza che paradossalmente ha aiutato l’avanzata dei lavori, consentendo di portare avanti opere in maniera rapidissima cosa che, in tempi normali non sarebbe stato possibile. Gli operatori interessati hanno potuto avere la possibilità di lavorare in maniere molto celere, pur incontrando impicci e difficoltà, quasi inevitabili quando si intraprende questo genere di interventi. Abbiamo realizzato esattamente quanto è stato progettato, e di questo mi sento in dovere di ringraziare tutti coloro che hanno fatto la loro parte rendere materialmente possibile tutto questo, le persone che hanno prestato la loro opera e i nostri benefattori, il cui cospicuo sostegno economico è stato fondamentale. Un grande lavoro di squadra che conferma che, quando si lavora remando tutti nella stessa direzione, gli obiettivi vengono sempre raggiunti”.

Un’idea concepita quindi nel periodo in cui la pandemia da Covid-19 si è fatta sempre più incalzante, ed è apparso subito evidente a tutti che le strutture dell’ospedale vercellese, così com’erano in quel momento, non erano in grado di rispondere in maniera adeguata ed efficiente alle notevoli problematiche che stavano emergendo sotto il punto di vista clinico. “L’idea – ha evidenziato il Sindaco Andrea Corsaro – è nata una sera, durante un colloquio tra il sottoscritto e il dottor Silvio Borrè, dal quale era emersa la necessità di riqualificare al più presto possibile il reparto, proprio per poter essere in grado di far fronte in maniera ottimale al dilagare dell’epidemia. L’amministrazione comunale ha subito abbracciato il progetto e, grazie anche al coinvolgimento diretto della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, è stato possibile iniziare i lavori in tempi brevissimi. In neanche tre mesi, si è riusciti a completare un intervento molto importante non solo per il presente, ma anche per il futuro della sanità vercellese. Un futuro in cui cercheremo di fare ancora di più: uno dei prossimi impegni in questo senso, mi vedrà confrontarmi in prima persona con il Presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio in merito alla realizzazione del Cub8, una struttura ad alta tecnologia che ha la funzione di padiglione attrezzato per fronteggiare emergenze, urgenze, rianimazione. Una struttura che in questo momento rappresenta una priorità immediata per la città di Vercelli, per cui lo stesso Presidente Cirio ha più volte ribadito la propria disponibilità e l’impegno a portare avanti il discorso”.

“E’ un intervento – il commento dell’avvocato Aldo Casalini, Presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli – che non va visto soltanto sotto l’aspetto della salute pubblica, ma anche come un obiettivo strategico di sviluppo locale. Per sviluppo si intende l’implementazione e il miglioramento delle risorse locali, anche dal punto di vista sanitario; l’esempio di un reparto, a cui tra breve ne seguirà un secondo e più avanti speriamo altri ancora, che migliora la propria efficienza, le proprie prestazioni e soprattutto la qualità della degenza dei pazienti è senza dubbio un esempio molto virtuoso. La Fondazione ha sposato con grande entusiasmo questo progetto, sostenendolo con un grosso impegno economico, che viene comunque in secondo piano rispetto all’impegno di tutte le persone che operano nel settore della sanità; senza il loro lavoro incessante anche a rischio della salute personale, probabilmente la cittadinanza di Vercelli avrebbe subito danni assai maggiori durante questo periodo flagellato dal Covid”.

Prima del taglio del nastro, la benedizione dell’Arcivescovo di Vercelli, Monsignor Marco Arnolfo, che a sua volta dedicato poche ma significative parole sull’aspetto virtuoso del progetto appena realizzato. “Dio benedice chi fa del bene, chi dona con gioia, chi spende la propria vita per gli altri. Questa strttura ha operato in maniera esemplare durante il periodo di emergenza-Covid, sin dall’inizio, quando anche i medici erano alla disperata ricerca di soluzioni che la medicina non era in grado di fornire. Tutti con il massimo dell’impegno, della generosità e professionalità, con l’impegno a donare il proprio lavoro per la vita degli altri. Quello che sta per vedere la luce dev’essere un luogo di speranza, dove l’umanità si possa toccare con mano, che favorisca quelle relazioni che vanno da cuore a cuore, quelle relazioni che devono costruire la società di oggi e di domani”.  

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1 commento

  1. “Dieci stanze dotate di tutte le attrezzature sanitarie di ultima generazione (…) e impianto di aerazione modulabile, per creare pressione negativa nel caso in camera fosse presente un malato infettivo”.
    Dunque, nel nostro piccolo-vercellese, se fino all’anno scorso una persona infetta in qualsiasi forma entrava in Hs poteva infettare gli altri degenti .. o essere infettato, ma da ora NO, non più! Siamo pronti per la “guerra”, per quando il covid (e “nessun altro”, non sarebbe accettato, vogliamo solo il covid) tornerà, ai primi di settembre, meglio che torni perchè, non si sa mai… il Consiglio di Stato potrebbe desecretare … ma ormai la guerra (virus-2) sarebbe scoppiata!! .. ? .. se vuoi la pace e la salute prepara la guerra! ma non quella militare (siamo “scarsi”), non proviamoci neppure, come invece accadeva ai tempi dei tempi (gli unici brutti della nostra storia)… http://www.treccani.it/enciclopedia/il-fascismo-e-la-preparazione-della-guerra-tecnici-e-politici_%28Il-Contributo-italiano-alla-storia-del-Pensiero:-Tecnica%29/

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