Il sindaco Corsaro: “Vi racconto come sarà il nuovo viale Garibaldi”

Il 24 dicembre 2021 e il 21 settembre 2022, pubblicammo due interviste al sindaco Andrea Corsaro, in cui il primo cittadino incominciava a delineare quale sarebbe stato l’aspetto futuro della città dopo la realizzazione del “PinQua”, il Programma Qualità dell’Ambiente da 11 milioni di euro, in gran parte finanziato con il Pnrr, che avrebbe riguardato una parte consistente di Vercelli, in modo particolare viale Garibaldi, piazza del Municipio, via Galileo Ferraris, piazzetta Alciati e via Dante. Adesso siamo al dunque, i lavori preparatori sono incominciati sul Viale, con l’apertura di due piccoli cantieri per l’attivazione dei “sottoservizi”(reti del gas, fognature, telecomunicazione, etc): uno all’imbocco con piazza Roma, l’altro con piazza Pajetta. Siamo dunque tornati dal sindaco, anche per esporgli alcuni dubbi e fargli le domande che, in questo momento, si stanno facendo i vercellesi.

Sindaco, il mega progetto che cambierà radicalmente il volto di una parte consistente della città è partito. Che cosa si sente di dire ai suoi concittadini?

“Che è un progetto ambizioso, che apporterà vantaggi straordinari a Vercelli sotto l’aspetto estetico, ma anche del vivere meglio, in un ambiente più bello, più sano, nel pieno rispetto della biodiversità”

Progetto che comporterà un radicale cambiamento delle abitudini, però. Pensiamo solo ai parcheggi sul Viale che vengono sacrificati.

“Non vengono ‘sacrificati’. Spariranno i posteggi sulla carreggiata che da piazza Roma porta  verso piazza Pajetta, per far posto alla ciclabile…”.

La interrompo subito: Su ‘Notizia Oggi’, Fabrizio Finocchi, un osservatore sempre molto puntuale ed efficace, è andato a controllare sul sito dello Studio Land, quello dell’architetto Kipar: e lì il ‘render’, cioè l’immagine artificiale del nuovo Viale, è chiarissimo: la pista ciclabile è in mezzo al viale, e le auto rimangono, sia a destra, sia a sinistra…

“L’ha detto, è un render che ipotizzava una scelta iniziale, ma poi ci sono state trattative e, alla fine, si è arrivati al progetto definitivo, quello caldeggiato dal Comune: su una delle due carreggiate spariranno i posteggi che però,  e qui torniamo all’osservazione precedente, non saranno ‘sacrificati’…”

In che senso?

“Nel senso che abbiamo quantificato in circa 150 i posteggi che sarà necessario recuperare e abbiamo trovato la soluzione, che del resto era già prospettata nella fasi preliminari di progettazione del piano: l’acquisto dell’area dove c’era il bar Autolinee, tra piazza Roma e corso Gastaldi, e il trasferimento oltre la ferrovia della stazione dei pullman: realizzeremo lì il parcheggio sostitutivo. E, sempre a proposito di auto – e qui penso soprattutto ai pendolari – si amplierà il maxi parcheggio, per capirci di via Birago, secondo le intenzioni del progetto originario che avevamo avviato prima del 2014, aggiungendo almeno altri duecento posti auto, forse di più. Stiamo anche studiando soluzioni per le isole ecologiche e per allestire, nelle vie laterali, zone di carico e scarico delle merci”.

Come si presenterà il nuovo viale Garibaldi? E’ vero che abbatterete gli attuali olmi siberiani per sostituirli?

“Questa è una delle tante fake news che stanno circolando, incredibilmente, in città. C’è qualcuno che ha addirittura scritto che faremo uno ‘scempio’ del nostro Viale. Cerchiamo di ribadire bene come stanno le cose. Non sarà abbattuto nessun albero, anche se ovviamente, continuiamo a monitorare gli olmi siberiani, pronti a tagliare quelli malati, a rischio per i passanti e per gli automobilisti. Ma aggiungeremo nuovi arbusti, di altre essenze, che cambieranno radicalmente il ‘look’ del Viale. Il viaggiatore che scenderà dal treno, si troverà di fronte ad un panorama stupendo, anche perché procederemo ad un intervento per cambiare l’assetto di piazza Roma, che non avrà più, ad esempio cinque ingressi, ma quattro, per limitare le code delle auto che arrivano dal viale. Ridisegneremo dunque un’altra volta la piazza. Mi rendo conto che i vercellesi dovranno abituarsi a questi cambiamenti radicali, ma posso garantire che, alla lunga saranno molto soddisfatti. Prenda l’esempio di piazza Cavour: oggi chi potrebbe immaginare di rivederla piena di auto? Nessuno. Ma prima del 2003, in piazza c’erano macchine dappertutto, lungo il perimetro dei  portici, attorno al monumento, in ogni spazio disponibile. Adesso la piazza, con le plance, è regno pressoché incontrastato dei pedoni. Penso che a nessuno venga in mente di pensare che fosse meglio la piazza invasa dalle auto”.

A proposito di plance, che cosa avete intenzione di farne? Sono vecchie, in gran parte a pezzi.

“Le aggiusteremo, questo posso garantirlo”

Torniamo al viale. Oltre alla ciclabile esterna, cambierete radicalmente la parte centrale pedonale,  e si parla di una fontana…

“Sì, sistemeremo una nuova pavimentazione permeabile e collocheremo più o meno all’altezza di via Marsala-via Viotti una fontana illuminata anche di notte, come quelle che ci sono in piazza Castello, a Torino. Inoltre scaveremo un pozzo che ci consentirà con opportune canalizzazioni di utilizzare l’acqua a favore di tutta la flora che siamo intenzionati a collocare. Anche qui ho sentito e letto discorsi allucinanti sul fatto che non riusciremo a mantenere adeguatamente il verde che sarà collocato sul Viale. Ci riusciremo, eccome. Vorrei solo aggiungere, sempre in tema di verde, che stiamo predisponendo una importante opera di disinfestazione degli olmi siberiani di viale Garibaldi per liberali dalle cimici: un fenomeno importante e preoccupante che era stato riscontato lo scorso anno”.

Visto che la facciata dà su viale Garibaldi, avete pensato se e come riattivare un bar-ristorante agli “ex Diciotto?”.

“La gara d’appalto è già stata bandita e con il nuovo viale Garibaldi, io penso che sarà sempre più appetibile”.

Come farete a conciliare un viale sempre più alberato e colmo di verde con i dehors?

“Non solo concilieremo i nostri obiettivi con quelli dei titolari dei bar del viale, ma daremo loro la possibilità di attingere ai 283 mila euro di fondi del Distretto del commercio.  Da tempo avevamo attuato un regolamento che imponeva la realizzazione dei dehors che tenessero conto anche di determinati canoni estetici; durante la pandemia è stata giustamente lasciata mano libera ai bar e ai ristoranti, per aiutarli in ogni modo, ma il mio sogno è che sul nuovo viale Garibaldi vengano costruiti dehors tutti dello stesso tipo e accettabili anche sotto il profilo estetico. E poi aggiungeremo arredi nuovi degni di un vero salotto-bene. Il salotto-bene di tutti, ma proprio di tutti i vercellesi”.

Il piano della città green riguarda non solo il Viale, ma anche altre zone del centro: ad esempio piazza Alciati e soprattutto piazza del Municipio. La gente, i commercianti hanno capito che lì spariranno i parcheggi. Secondo lei come la prenderanno?

“Tenga conto che abbiamo dialogato a lungo, per quanto riguarda i commercianti, con le associazioni di categoria e tenuto conto delle loro osservazioni su tutto il piano. Per tornare alle due piazze citate da lei, spariranno  i parcheggi, ma nasceranno due polmoni verdi fantastici in pieno centro che saranno apprezzati, ne sono certo. E poi stiamo esaminando le soluzioni per i parcheggi a ridosso di queste aree, così come faremo per il Viale. Le posso anticipare, ad esempio, che realizzeremo nuove aree di sosta in piazza Mazzini”.

Avete pensato anche a parcheggi pluripiano?

“E’ ovviamente una delle ipotesi che avevamo considerato, ma non puoi andare sottoterra senza correre il rischio di trovare vestigia archeologiche con il rischio di fermare  subito i lavori. Detto questo, le assicuro che stiamo facendo di tutto per danneggiare e scontentare il meno possibile i vercellesi. I lavori propedeutici sui sottoservizi, ad esempio, sono incominciati a piccoli step per non creare problemi. Io penso che, alla fine, quando tutto il progetto sarà stato realizzato, i vercellesi ne saranno entusiasti perché si troveranno di fronte ad una città davvero vivibile che privilegerà quella biodiversità tanto sognata e finalmente a portata di mano. Vercelli diventerà un modello che tante altre città seguiranno”.

                                                                                Enrico De Maria