I Laganà: “Kevin, noi non ti dimentichiamo”: l’8 settembre il Memorial di calcio al Piemonte Sport

Hanno anche fatto fare le magliette con il suo volto sorridente: “Kevin vive in ognuno di noi”. Sono le magliette celebrative del secondo Memorial Kevin Laganà, che si svolgerà l’8 settembre sul campo del Piemonte Sport di corso Rigola. Proprio lì perché la famiglia Laganà da tempo è legata in forte, affettuosa amicizia con il consigliere del Piemonte Sport Domenico Limardi. Ha detto il padre di Kevin, Massimo: “Vivevamo nella stessa casa di via Libia e da allora si è instaurato uno splendo rapporto con Domenico”.

Il Memorial Kevin Laganà sarà riservato ai Pulcini e gli organizzatori stanno mettendo assieme il gruppo delle partecipanti, sotto la regia di un altro amico di famiglia, che si è preso a cuore l’organizzazione del torneo: Lele Fogazzi. Alla presentazione dell’evento, poco fa, nella sede della società calcistica, in corso Rigola, c’erano oltre al padre di Kevin, Massimo, il fratello Tonino, la cugina Genny, lo zio Giovanni. Tra le società che sono state contattate, c’è anche ovviamente il Milan (la squadra che Kevin aveva nel cuore) attraverso una Academy dei rossoneri; inoltre Massimo e Tonino si sono rivolti anche alla Curva Sud di San Siro affinché torni ad esporre, come aveva fatto subito dopo la tragedia, uno striscione dedicato al loro caro.

Al Memorial è ovviamente invitata tutta la città, autorità in testa, ed i Laganà hanno contattato le altre famiglie della tragedia del 30 agosto dello scorso anno che parteciperanno con loro alla Messa e alla fiaccolata organizzata nell’anniversario della tragedia a Brandizzo, dove tutto avvenne.

Il “non dimentico” di questa straordinaria famiglia non è legato solo ad un fatto sportivo. La famiglia vorrebbe giustizia e vuole soprattutto che il messaggio lanciato da Kevin con quell’incredibile, straziante, forte messaggio video ritrovato dal cugino dopo la disgrazia, non cadesse nel vuoto. “Noi – ha detto poco fa Massimo Laganà – continuiamo a vedere gente che muore nei cantieri di lavoro ed è assolutamente ingiusto. Per quanto poi ci riguarda, stiamo assistendo ad un continuo allargamento del numero degli indagati, ma per ora, ed è quasi passato un anno, non c’è stato ancora alcun atto ufficiale di incriminazione dei responsabili. Non ci sembra giusto, per noi, per tutte le altre famiglie che hanno avuto il nostro lutto. Ma soprattutto per Kevin”.

Edm

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